Il giorno 18 dicembre si è tenuta,nel quartiere Lava,ad Offida,la tavola rotonda:"Crisi economica,quale futuro?". L'iniziativa,molto attesa presso la cittadinanza,si poneva tra gli obbiettivi,la semplificazione,davanti ad un pubblico popolare,del quadro di recessione che oggi sta attraversando la nostra società. La serata,dunque, non ha disatteso le aspettative e ,a dimostrazione di quanto questa tematica fosse di interesse pubblico,c'era il fatto che il bar Grilli era pieno in ogni ordine di posto e oltre.

Tante e illustri le personalità che si sono susseguite nella prima parte in cui sono state esposte le relazioni. Dopo le introduzioni del promotore dell'iniziativa,Straccia Walter,il dott. Franco Peroni,assessore al bilancio del Comune di Offida,ha illustrato come il Comune,nella piena tutela delle fasce deboli,debba rapportarsi a questa crisi,da una parte,cercando,in maniera ardua,la quadratura di bilancio e dall'altra,erogando nuovi servizi,come la raccolta differenziata porta a porta,attingendo,grazie ad una attenta programmazione,a fondi europei.

La parola è passata poi al dott. Valerio Lucciarini,assessore al commercio e al turismo del Comune di Offida,il quale ha mostrato il parallelismo tra la crisi del '29 e quella attuale,mettendo in luce come la nuova politica che ci ha condotti a questa crisi è espressa:nel privato da una massimizzazione dei profitti per gli azionisti e nel pubblico da una riduzione di tasse e spesa pubblica,tutto ciò ha prodotto come risultato la privatizzazione dello stato sociale. Il salario dei lavoratori non ha subito dei mutamenti di crescita e di pari passo si è passati dalla centralità dei lavoratori alla centralità dei consumatori. In questo quadro,sostiene il dott. Lucciarini,il Comune deve fornire strumenti di sostegno sociale e l'accrescimento dei servizi potrà avvenire con una maggiore collaborazione col mondo bancario. E' inoltre necessario ripensare ad uno sviluppo del territorio nei settori:agricolo,commerciale e turistico,i quali debbono compenetrarsi tra loro,mettendosi a sistema.

In seguito il dott. Tommaso Pompei, responsabile del servizio private CA.RIS.AP.,nella sua relazione,ha affrontato la commistione del mondo bancario-imprenditoriale e le famiglie. L'illustre ospite ha descritto lo spaccato della società attuale,in cui l' impoverimento avanza,per mancanza di certezze,soprattutto tra i giovani che guardano come una chimera ciò che dovrebbe essere un diritto:quello di avere una casa di proprietà. Da qui nasce l'esigenza di molti di richiedere mutui che fino a pochi anni fa si rateizzavano a 10 anni,mentre oggi mediamente a 30,salvo eventuali imprevisti. Infatti,l'esperto è sceso nella distinzione tra imprevisto (evento non gestibile)e rischio (gestibile,sterilizzabile e che si può coprire in tanti modi) affermando che un'operazione finanziaria è ricca di rischi,relativi al cambio di valuta,al paese nel quale si investe,rischio legato all'emittente oppure ai tassi. In Italia tuttavia ci sono organi di vigilanza molto attenti,anche se,afferma Pompei,in taluni casi,i bilanci di alcune imprese su cui si investe,non corrispondono alla realtà. Per sterilizzare i rischi,il mondo bancario propone:una forte diversificazione degli investimenti finanziari,la normativa MiFID che tutela una maggiore trasparenza nelle operazioni e diffidare di prodotti che garantiscono elevati livelli di rendimento,perché di pari passo elevano la soglia di rischio a cui il risparmiatore viene ad esporsi.

La relazione della dott.ssa Siria Troiani,direttrice della BCC Picena,ha messo in luce le incertezze che aleggiano nel mondo scientifico,sul definire questo periodo una depressione o una recessione. Peculiarità del suo intervento,l'importanza del no,della banca nel non concedere un prestito,quando questo possa divenire un elemento di ulteriore difficoltà dalla parte del risparmiatore.

Al dott. Luigi Minardi,componente della commissione bilancio del Consiglio Regionale Marche,sono state affidate le conclusioni della parte espositiva. L'esponente della regione ha illustrato la situazione dell'occupazione nelle Marche,regione ricca,che presenta tra il 50-58% della popolazione impiegata nell'industria manifatturiera,contro il 37% dato medio nazionale. Il dato di tali occupati riguarda piccole fabbriche,che in caso di cessato lavoro non possono accedere alle cassa integrazione. Tuttavia,da un recente sondaggio,i marchigiani risultano convinti nella propria capacità produttiva,potendo scegliere,il 50% di essi,farebbero un lavoro autonomo,manifestando così un certa propensione al rischio. Secondo il dott. Minardi,dall'Italia all'inizio del secolo scorso esportavamo mano d'opera,oggi esportiamo capitali,ciò ci fa comprendere che l'Italia è cresciuta. Di pari passo però,è cresciuta anche la distanza tra i più ricchi ed i più poveri accentuatasi in Italia più che altrove, i giovani sono stati espropriati del proprio futuro e privati della prospettiva di una programmazione familiare. Tale disagio sociale talvolta trova sfogo nella violenza. L'intervento del membro del Consiglio Regionale,è proseguito,ricordando che le Marche si compongono di 247 comuni,piccole città in cui ci si conosce e ci si aiuta tutti,rivendicando dunque il grande senso di solidarietà,che accomuna noi marchigiani. Tutto ciò fonda le proprie radici nella società contadina dalla quale proveniamo,dalla mezzadria in cui tra famiglie ci si scambiavano le giornate di lavoro,ove la collaborazione reciproca era il pane quotidiano. Da questo substrato umano,la Regione troverà le risorse per riemergere ancora,a patto che si riescano a superare sterili campanilismi (ogni comune ha la sua ricetta anticrisi) e si possa produrre un serio sostegno unitario ai comuni ed alle famiglie per convogliare le risorse,già stanziate dalla Regione,nella determinazione di aiuti strutturali. Questo per evitare che tali risorse non vengano disperse nelle iniziative dei singoli territori, che probabilmente risulterebbero meno efficaci.

Terminata la fase espositiva,si è aperto un vivace dibattito al quale hanno partecipato,oltre ai relatori,anche il dott. Benigni presidente della BCC Picena e la dott.ssa Ficerai direttrice della filiale CA.RIS.AP. di Offida, e che ha visto interagire il pubblico con gli ospiti, i quali nell'arco della serata,nonostante la tematica affrontata,hanno utilizzato un lessico semplice ed alla portata di tutti.

L'ultima parte della serata è stata riservata alla scoperta de "I tesori nascosti",una vetrina per la galassia dei vini prodotti nel territorio offidano,ospiti del primo appuntamento:"Kàtharsis"e"Offida Pecorino" vini che appartengono alle eccellenze del nostro territorio,prodotti dalla Azienda Agricola San Filippo dei fratelli Fabrizio e Lino Stracci. I presenti sono stati accompagnati in questa sublime degustazione da Julio Giuseppe Straccia,somelier dell'A.I.S.,con gradevoli abbinamenti con salumi e formaggi tipici offerti dalla VINEA.

Merito dell'organizzazione l'aver intercettato il nuovo fermento che sta percorrendo il quartiere Lava e che presto potrà estendersi all'intero paese. Grazie a questa serie di iniziative di utilità sociale, (il prossimo appuntamento sarà giovedì 29 gennaio,sul tema" Veterinaria e sicurezza alimentare") la cultura torna ad essere messa al centro,ma non più come bene elitario,ma fruibile da tutti,così facendo ognuno potrà essere sostanziale motivo di arricchimento per la società intera.