In settimana la notizia del deferimento degli allenatori dell’Ascoli e del Presidente. Oggi una partita difficile che potrebbe essere la chiave di volta del campionato. I tre punti valgono oro. La speranza dei tifosi è che quanto accaduto nei giorni scorsi non abbia scosso lo spogliatoio.

Marco Giampaolo e Massimo Silva in panchina sembrano, come sempre, in pace col mondo.

 La formazione schierata è quella di sempre. Non c’è novità. Davanti Bjelanovic e Quagliarella a sostituire Ferrante infortunatosi a Parma.

 

Al Messina manca De Agostino giocatore di spessore, perla giallorossa. La formazione di Mutti è, comunque, avversario ostico.

Al 4’ Nocerino calcia una punizione per lo stacco di Floccari che spizza ma Rezaei è in fuorigioco.

Al 6’ Fini in area viene involontariamente ostacolato non da un avversario ma dallo stesso arbitro che cade. Episodio simpatico.

 

 L’Ascoli ha un equilibrio perfetto. Si muove bene e in campo la formazione è ordinata costruisce e imposta la manovra senza fretta. L’avversario risponde con fermezza. Le due squadre si affrontano sapendo bene il valore della posta in palio.

 

La partita si accende sotto l’aspetto agonistico. Gli isolani sono ben messi in campo ma, quando arrivano sotto porta, non riescono nella conclusione. L’Ascoli, da par suo, non sfonda sulle fasce che, è noto, sono il punto di forza dei marchigiani. Fini e Foggia vengono sempre fermati nella corsa dagli attenti interdittori avversari.

 

Al 24’ Quagliarella tenta il tiro da fuori. Centralissimo. Storari blocca senza problemi.

25’ è il Messina a pungere la difesa bianconera si salva in corner.

Al 28’ dal nulla Donati di collo esterno da fuori coglie il palo con Coppola completamente spiazzato.

Capovolgimento di fronte Quagliarella stoppa la palla spalle alla porta si gira e calcia. Fuori. finalmente le squadre si sono scrollate di dosso la paura di perdere e giocano a viso aperto. Bel match. Bravo Floccari da una parte e Comotto dall’altra. Il difensore bianconero lotta col coltello tra i denti. Si propone in avanti. È davvero la spina nel fianco dei giallorossi.

 

È proprio il difensore ad imbeccare Bjelanovic con uno splendido cross. Il croato non inquadra la porta ostacolato da Rezaei.

Pasticciaccio sul finale di Storari che respinge male la palla ma non c’è nessuno ad approfittare della disattenzione del numero uno siciliano.

Seconda frazione al 3’ Comotto calcia male una facile conclusione a rete. Ancora Ascoli: Foggia per Quagliarella che da fuori area manda alto sopra la traversa. Ancora Foggia, ancora per Quagliarella che stavolta calcia di poco fuori. I bianconeri stan prendendo le misure alla porta di Storari. Dalla fascia destra, i padroni di casa, imbastiscono quasi tutte le azioni.

 

Punizione di Guana al 13’ per la testa di Bjelanovic che però ostavcolato dal difensore giallorosson non colpisce bene. Al 15’ Quagliarella su contropiede pecca di egoismo e non passa la palla ad un liberissimo Fini. Un minuto più tardi ed è Bjelanovic che tenta il cross in area ma Storari blocca.

Al 23’ Cariello dalla destra serve una palla morbidissima a Foggia che calcia a rete e la deviazione di un difensore messinese nega il gol al centrocampista bianconero. Bisogna aspettare il 45’ per la rete di Cariello che, di potenza, sfonda la difesa siciliana e realizza uno splendido gol. Fatali gli ultimi minuti per il Messina beffato di nuovo dall’Ascoli in pieno recupero la trasferta in Sicilia, infatti, si concluse con un pareggio siglato da Comotto a ridosso del triplice fischio.

 

Bella vittoria. Bella per il significato. I bianconeri stanno salendo sul treno: destinazione salvezza. Lo fanno partita dopo partita dimostrando che la compattezza della squadra e un buon allenatore fanno molto di più di nomi altisonanti e milioni di ingaggio.

Dedicato agli scettici che ad inizio campionato davano i marchigiani già in B.