Si parla tanto delle vignette su Maometto, si scrivono pagine intere su Calderoli, giustamente costretto da Berlusconi a dimettersi da Ministro. Eccetera.
Quasi nessuno parla delle migliaia di martiri cristiani del XX secolo e nei primi anni del XXI secolo. Martiri ricordati degnamente nel Duomo di Ascoli Piceno con un’opera inaugurata ad agosto 2005.
Non si parla delle vignette sul Cristianesimo.

Mi ha colpito una in particolare. (Vedi Foto)
Titolo: LADRONI. Mostra Cristo che, nelle mani perforate dai chiodi, ha due pistole puntate sui due ladroni, dicendo: “SORRY E’ LA NUOVA LEGGE”.
Autore? Vauro per “il Manifesto”.
La vignetta dileggia il Parlamento Italiano che, pur eletto liberamente e democraticamente, si permette di legiferare. Non solo. La vignetta dileggia Cristo/Dio morto in croce per Amore.
Quel Cristo che ha detto ai dodici Apostoli: “Andate e predicate il mio Vangelo”.

Erano armati solo di un bastone, non per picchiare, ma per appoggiarsi.
Undici di loro - tranne Giovanni l’Evangelista - hanno subito il martirio.
Come Don Andrea Santoro ucciso per fanatismo religioso ed al grido di “Allah è grande”.
Don Andrea, inerme, è stato ucciso mentre, nella sua chiesa in Turchia, pregava quel Cristo-Dio nato, morto (e risuscitato) per insegnare a noi uomini l’Amore, l’Uguaglianza e la Libertà.
Certamente Don Santoro, morendo, si sarà rivolto a Dio come fece Cristo sulla croce: “Padre, perdona loro. Non sanno quello che fanno”.

Dopo duemila anni, non abbiamo ancora capito che solo il Cristianesimo può salvare l’Umanità. L’Europa non ha voluto riconoscere la sua origine cristiana.
Non stupiamoci più di tanto dei risultati.
Difatti, si uccide in nome di Dio!

Noi, occidentali, non vogliamo renderci conto che non avremo la pace se non abbiamo la libertà. A cominciare da quella religiosa.
E proprio oggi, come scrive l’ANSA, il Papa Benedetto XVI, ricevendo il nuovo Ambasciatore del Marocco, ha affermato che "E' necessario e urgente che le religioni e i loro simboli siano rispettati e che i credenti non siano l'oggetto di provocazioni che feriscono le loro iniziative e i loro sentimenti religiosi".

Il Papa sottolinea che "l'intolleranza e la violenza" non possono mai essere "giustificate" come delle "risposte alle offese" poiché "non compatibili coi principi sacri della religione". Papa Ratzinger non manca di fare appello al "principio di reciprocità" affinché sia "realmente assicurata" in ciascun paese e per ciascun credente "l'esercizio della propria religione liberamente scelta".
Il Papa ha concluso che per "tutti gli uomini di buona volontà" la sola via che "conduce alla pace e alla fraternità" è quella "del rispetto delle convinzioni e delle pratiche religiose altrui".