Gli agricoltori del Piceno a Bologna
Ascoli Piceno | Oltre quattrocento gli imprenditori del Piceno uniti per manifestare il proprio disagio. I produttori agricoli della Provincia di Ascoli aderiscono alla manifestazione bolognese del prossimo 8 novembre.
Oltre quattrocento gli agricoltori del Piceno uniti per manifestare il proprio disagio. I produttori agricoli della provincia di Ascoli aderiscono infatti alla manifestazione che si terrà a Bologna il prossimo 8 novembre per chiedere maggiore sensibilità verso tutti i problemi che affliggono il comparto.
Gli imprenditori, sostenuti dalla Cia di Ascoli, Confederazione Italiana degli Agricoltori nell'ambito dell'iniziativa avviata dalla Cia nazionale, Confagricoltura, Copagri, Legacoop/Agroalimentare e Agci/Agricoltura, esprimeranno all'unanimità tutte le difficoltà del settore sotto lo slogan Con l'agricoltura per lo sviluppo del Paese. Insieme per le imprese agricole italiane.
Le aspettative degli imprenditori agricoli restano infatti ancora largamente disattese: le problematiche vanno dalla riduzione dei prezzi praticati sui campi, alla crescita dei costi produttivi, soprattutto per quanto riguarda i carburanti agricoli, dagli alti costi previdenziali alla drastica diminuzione dei consumi agro-alimentari. E non solo, si è verificato un forte calo dei redditi e il
livello di competitivita è sempre più scarso.
"I disagi che affliggono il comparto agricolo stanno causando un freno allo sviluppo che non va sottovalutato - spiega Tonino Cioccolanti, presidente della Cia di Ascoli - occorre ridare slancio ad un settore che è fondamentale per l'economia del territorio ".
La crisi attraversa trasversalmente tutti i settori produttivi, dall'ortofrutta, al vino, ai cereali e al settore lattiero-caseario. Si assiste, infatti, al continuo aumento dei costi di produzione, a partire dal gasolio, degli oneri previdenziali, alla costante e allarmante flessione dei prezzi sui campi e, attraverso la manifestazione, si vuole sollecitare una nuova politica verso il settore primario.
In particolare, per quanto riguarda il lavoro e la previdenza, si auspica una diminuzione dei costi che pesano sulle imprese, dei carichi previdenziali e degli infortuni, agevolazioni, sgravi e incentivazioni sul fronte occupazionale, l'aumento generalizzato delle pensioni minime a 600 euro mensili. In tale ottica è importante approvare un provvedimento finalizzato a chiudere con il passato sui crediti vantati dall'Inps per l'assunzione di manodopera e per gli oneri propri. Le associazioni dei produttori agricoli della provincia di Ascoli, in merito al cosiddetto "condono previdenziale per l'agricoltura" attendono di esaminare la relazione tecnica prima di fornire un giudizio in merito.
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03/11/2005
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Betto Liberati








