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Il Presidente Rossi risponde a Castelli sulla vicenda ATO

Ascoli Piceno | "Castelli omette di segnalare una serie di circostanze, prima di tutte quella che anche il vice presidente, non faceva parte, al momento della elezione, dell’assemblea.

di Massimo Rossi*

Il Presidente Rossi


Leggo che, ancora una volta, il consigliere regionale Castelli ha ritenuto dovermi chiamare in “causa” per la recente nomina all’Ato del Presidente Stacci. Questa volta mi si addebita di essere incappato in un errore formale in quanto Stracci non faceva parte, al momento della elezione, della assemblea e quindi non sarebbe stata rispettata la condizione posta dall’art 11 dello statuto dell’Ato.

Premesso che, per passione ed interesse personale, conosco la materia dell’acqua ma non certo tutti i cavilli di Statuti e Regolamenti che dovrebbero essere invece conosciuti e fatti applicare dai funzionari, ed in particolare da coloro che hanno prestato la loro assistenza e consulenza giuridica allo svolgimento della seduta dell’assemblea dell’Ato, non posso non evidenziare che Castelli omette di segnalare una serie di circostanze, prima di tutte quella che anche il vice presidente, inserito nella lista della destra, a norma del medesimo articolo 11 dello Statuto, che mi si addebita di non conoscere, non faceva parte, al momento della elezione, dell’assemblea.

Alla formulazione di detta lista hanno peraltro partecipato attivamente sia Castelli che la collega Romagnoli, presenti in aula, i quali si sono ben guardati dal sottolineare una circostanza che ora viene invece “sbandierata” da Castelli ai quattro venti .

La verità è che, con questo modo di procedere, Castelli, e coloro che condividono il suo modo di fare politica demagogico e destabilizzante, mettono in pericolo l’affidamento “in house” del servizio idrico integrato alla Ciip ed il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. Peraltro, come risulta dalla registrazione della seduta, sono stato l’unico, durante la riunione dell’assemblea dell’Ato, a sollevare questa esigenza chiedendo ed impegnando l’Ato a procedere entro tre mesi all’affidamento alla Ciip del servizio idrico integrato.

Spero quindi che questo vizio formale che, come tale, è facilmente risolvibile con l’utilizzo delle normali procedure amministrative ed un po’ di ordinario buon senso, non sia il grimaldello che la destra, e Castelli in particolare, intende utilizzare per mettere in pericolo l’unica questione che deve interessare il territorio, cioè quella che si conservi in mano pubblica tramite la Ciip, società a totale gestione pubblica, la gestione dell’acqua.

*Presidente Provincia di Ascoli Piceno

23/03/2007





        
  



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