di Raffaele Rossi, Maria Grazia Concetti, Roberto Marconi, Mariano Ascani, Daniele Voltattorni e Francesco Palestini

“il perdono vale più della vittoria” parole sacrosante, ma con spirito cristiano per essere perdonati prima si deve dimostrare sincero pentimento, ed in questo caso, ci sembra che l’indulgenza sia funzionale onde evitare di perdere la causa. Semmai è Roberto Marconi che accettando la remissione di querela ha dimostrato un perdono cristiano nei confronti del marito della vice sindaco. Mi permetto di parlare in prima persone perché, il sig. Mazzagufo lo stesso giorno del misfatto, prima di “incontrare” Roberto Marconi, al mattino ha chiamato ed incontrato me, Raffaele Rossi, non riferisco le testuali parole della telefonata per non prestare il fianco ad eventuali azioni giudiziarie, ma il tono della stessa non era né cortese né gentile né pacato.

Non ero presente nel pomeriggio quando è avvenuto il misfatto, ma come tutte le persone che conoscono Roberto ritengo incredibile che possa essere in grado di aggredire qualcuno. La remissione della querela supporta tale tesi, non potendo essere condannato per ciò che non si è commesso, il fine ultimo della medesima è stato semplicemente il tentativo di indurre Roberto a fare altrettanto. Ecco perchè lo stesso, indignato dalla proposta indecente, di ritirare tutte le denunce è uscito dalla stanza del Giudice di Pace. Esprimiamo pubblicamente la mia solidarietà al sig. Elvio Mazzagufo, che per quanto lo conosciamo è un uomo dabbene che come tutti noi a volte può sbagliare, e che suo malgrado è diventato vittima di una vicenda politica.

Ma non vittima di noi consiglieri di minoranza, bensì della maggioranza, che con superficialità gli ha fatto credere che “Fish” poteva tranquillamente essere un ristorante sul mare. Probabilmente quando abbiamo iniziato la battaglia politica nessuno gli ha spiegato che potevano esserci dei problemi, anzi quando abbiamo iniziato a sollevare una serie di dubbi sull’iter e sull’utilizzo di “Fish”, siamo stati tacciati di essere persecutori, avvoltoi e sciacalli politici. Alla fine la nostra tesi si è dimostrata e “Fish “ è chiuso. Se il Sindaco, in primis, la vice sindaco, moglie del Mazzagufo, ed alcuni consiglieri di maggioranza avessero cercato la conciliazione appena accaduto il misfatto tra i due, nell’intento di salvaguardare il rapporto umano che deve sempre essere tutelato tra persone civili, tutto ciò non sarebbe accaduto ed i due sarebbero stati nella condizione di stringersi la mano, fermo restando la doverosa battaglia politica.

Piuttosto che ostentare la propria indulgenza il Mazzagufo avrebbe potuto usare la stampa più proficuamente: ATTENDIAMO PUBBLICHE SCUSE