Quali sono le associazioni di categoria più attive delle Marche? E’ quanto si è chiesta la testata giornalistica “Spazio RP” (www.spazio-rp.it) nell’ambito di una ricerca più ampia sul peso dell’associazionismo d’impresa nel bilancio economico del Paese.

I primi risultati dell’indagine, condotta su un campione di oltre 300 personalità influenti su tutto il territorio nazionale, hanno portato all’individuazione delle organizzazioni che meglio rappresentano gli interessi di imprese, professionisti e lavoratori in ogni regione d’Italia.
Interpellati infatti sul ruolo che le associazioni svolgono nello sviluppo e nella promozione del territorio in cui operano, i principali opinion leader marchigiani hanno sottolineato l’impegno di:

su Ancona

• Cna, per la capacità di impiegare efficacemente i media locali a vantaggio dei consumatori, utilizzando la comunicazione radiofonica e a mezzo stampa per informare, aggiornare e approfondire i temi riguardanti la piccola e media imprenditoria provinciale;
• Confartigianato, per l’attenzione prestata alle nuove tecnologie come strumento adatto ad allargare le opportunità delle aziende associate. L’e-commerce si inserisce in questa prospettiva: in tal senso, la Confartigianato sta allestendo una serie di servizi in grado di garantire a ogni azienda la migliore strategia per muoversi correttamente nel commercio elettronico;
• Assindustria, per la rappresentanza autorevole degli interessi della categoria e l’intensa opera di consulenza e supporto ai suoi associati;

su Ascoli Piceno

• Assindustria, per la ricerca di nuova competitività, attraverso iniziative come la sinergia avviata con Banca Marche per la concessione di credito agevolato che finanzi investimenti in analisi applicata e in innovazione di prodotto e di processo;
• Confcommercio, nelle sue sezioni di Ascoli e di Fermo (in vista della piena entrata in funzione della nuova provincia), per l’allestimento di corsi di formazione professionale che favoriscano l’avvio di nuovi esercizi;
• Cna di Ascoli e Fermo, per il grande numero di progetti organizzati per tutelare e promuovere il settore artigiano e l’apprezzata vocazione a coinvolgere tutti i propri iscritti nelle decisioni più importanti dell’associazione;

su Macerata

• Cna, per il sostegno dato alla nascita di giovane imprenditorialità mediante “CreaImpresa”, un ufficio ideato per fornire tutte le indicazioni utili su ciò che è necessario per avviare un'attività: autorizzazioni, iscrizioni ad albi, apertura delle posizioni fiscali, agevolazioni disponibili, condizioni di finanziamento e investimenti;
• Assindustria, interlocutrice assidua e influente dei pubblici poteri da più di sessant’anni e dunque punto di riferimento stabile e prezioso per gli attori socioeconomici della provincia;
• Coldiretti, per l’impegno dimostrato nello sforzo di rilanciare il territorio puntando sul marketing rurale: diversificazione e multifunzionalità in agricoltura, certificazione di prodotto etc.

su Pesaro Urbino

• Assindustria, per l’organizzazione di corsi di abilitazione professionale e l’apertura della sede locale dell’agenzia “Unimpiego”, utili a soddisfare le nuove esigenze del mondo del lavoro e facilitare l’incontro tra domanda e offerta di impiego;
• Cna, per la disponibilità all’utilizzo dei nuovi media, come dimostra la prossima nascita di “Insieme Cna”, un portale per vendere prodotti, servizi e creare business tra le aziende associate della provincia;
• Api, per la qualità dell’assistenza offerta alle imprese in materia di crediti, sicurezza, controllo di gestione e contabilità.

“La riflessione da cui è partita la nostra ricerca è questa – spiega Roberto Portanova, direttore responsabile di “Spazio RP” – L’economia italiana ha scoperto bruscamente che il sistema industriale basato su un’ossatura di piccole e piccolissime aziende sembra non più adatto a sopportare le sfide di un mercato sempre più globale e concorrenziale. Oggi le chiavi per competere risiedono in campi cui un universo di microimprese non può accedere facilmente. Crediamo che in questo panorama un ruolo chiave debbano giocarlo stakeholder e motori di coesione come le associazioni d’impresa. Le quali possono diventare protagoniste nel superare gli individualismi al fine di far emergere e soddisfare interessi di interi settori produttivi o aree geografiche”.
“Per capire fino a che punto questo è vero – continua Portanova – abbiamo avviato un articolato percorso di analisi, partito lo scorso anno con circa 400 interviste sottoposte ai presidenti delle principali associazioni di categoria di livello nazionale. Il secondo step è stato appunto quello di verificare, con il contributo di giornalisti, assessori e presidenti delle Camere di Commercio, la situazione in ogni singola provincia italiana. Per i prossimi mesi è prevista la somministrazione di un questionario a 8 mila associazioni sfruttando un sito internet realizzato appositamente”.

La ricerca, che vanta il plauso per l’alto valore scientifico del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ha l’obiettivo di fornire stimoli di riflessione e materiale da pubblicare per concorrere alla diffusione di una concreta cultura del fare associazionismo d’impresa.

La pubblicazione del primo Annuario Italiano delle Associazioni di Categoria, firmata da “Spazio RP”, va in questa direzione. Il volume, disponibile da maggio in libreria, conterrà i riferimenti di circa 8 mila tra associazioni, sindacati, ordini professionali, distretti e consorzi. Inoltre accoglierà gli interventi e i contributi di oltre 100 rappresentanti delle Istituzioni locali.