“Si stava meglio quando si stava peggio, ovvero nella prima repubblica: per questo bisogna tornare al passato, quando al governo c'erano la Dc e Psi, e il paese cresceva”. C'è sicuramente un po' di gusto della provocazione, nelle parole del presidente provinciale della ricostituita Democrazia Cristiana, Giustino Verrocchio, ma anche la consapevolezza della forza insita nel richiamo ad una delle tradizioni nobili della storia del nostro paese. Il candidato ascolano alla Camera per la Democrazia Cristiana Nuovo Partito Socialista si è incontrato nei giorni scorsi con un nutrito gruppo d’iscritti e simpatizzanti il Partito una riunione operativa nell'ambito della sua campagna elettorale ad Ascoli e nel Piceno. Verrocchio ha spiegato le motivazioni dell'alleanza con il Nuovo Psi di Gianni De Michelis: nel simbolo sulla scheda elettorale del 9 e 10 aprile, il garofano coabita infatti con le bandiere azzurre e la scritta Democrazia Cristiana.

“Tra Romano Prodi e Silvio Berlusconi - ha sostenuto il Presidente - abbiamo scelto il secondo perché non ha con sé forze comuniste e i disobbedienti che ostacolerebbero il governo del Paese. Ai partiti ed ai candidati di plastica nel Piceno, che spuntano soltanto in occasione delle campagne elettorali, noi contrapponiamo quelli veri della Dc e del Psi, continuatori di un grande lavoro per il bene del nostro territorio svolto nel passato, e al contempo proponiamo una classe dirigente completamente nuova”.
«A differenza di altri personaggi politici locali - ha fatto Verrocchio - che vengono da quelle tradizioni politiche, noi non ci consideriamo degli "ex", siamo a pieno titolo democristiani e socialisti che non ritengono conclusa la spinta ideale delle due formazioni». Non è mancata qualche stoccata polemica all'indirizzo dei tanti che oggi rivendicano l'eredità della "balena bianca": “L'Udc – ha detto Verrocchio - utilizza lo scudo crociato essenzialmente per ragioni di "cassetta" elettorale: rispetto ai nostri concorrenti, noi potremmo definirci la "Dc senza Pierferdinando Casini". Nonostante la congiura mediatica ordita ai nostri danni, confidiamo in un buon risultato dalle urne e in Ascoli contiamo di portare in parlamento il nostro capolista Giuseppe Villa». Sul fronte dei programmi per Ascoli ed il Piceno l'approccio di Verrochio mira alla differenziazione dalle altre formazioni moderate della Casa delle Libertà. “Preferiamo non farci imporre i temi dell'agenda politica – ha specificato - come avviene abitualmente oggi, ma porre noi le questioni che ci stanno a cuore. Così non ci interessa disquisire di Pacs, ma affermare con forza la centralità della famiglia attraverso un preciso impegno di carattere legislativo. C'è bisogno di far correre di nuovo l'economia e di un ripensamento del welfare in grado di garantire un maggior numero di asili, e il potenziamento dell'assistenza a domicilio. Occorre pure rilanciare una campagna a livello internazionale contro la povertà e la piaga della fame”.

Verrocchio ha annunciato infine che il prossimo 1 aprile a San Benedetto del Tronto, presso la sala congressi del Comune, sarà presente il vicesegretario nazionale della Democrazia Cristiana, il senatore Cutrufo. Il Presidente provinciale della Dc ha anche anticipato che sta lavorando per portare ad Ascoli uno dei big del suo partito, ovvero il segretario nazionale Gianfranco Rotondi, il presidente Publio Fiori, magari accompagnati dal popolare protagonista del Bagaglino, Pippo Franco, capolista al Senato per la Dc nel Lazio.