Il 2005 ha visto un calo dei protesti nelle Marche.
San Benedetto del Tronto | Unanalisi realizzata da Eurispes Marche attraverso lelaborazione dei dati di Unioncamere evidenzia il calo in tre province su quattro: solo a Pesaro e Urbino c'è stato un incremento.
di Roberto Valeri
Nelle Marche diminuiscono le contestazioni riguardanti assegni scoperti e mancato pagamento di cambiali e tratte.
La provincia che fa registrare una inversione positiva per quanto riguarda gli assegni protestati è Ancona, dove la flessione dei protesti è pari al 21,4%, seguita da Ascoli Piceno con un decremento del 21,2% e Macerata con il 15,8%. Unico neo della regione la provincia di Pesaro e Urbino, dove i protesti sono invece aumentati di quasi il 35%.
Questo quanto emerge da un’analisi realizzata da Eurispes Marche attraverso l’elaborazione dei dati di Unioncamere. L’arco di tempo preso in considerazione è il primo semestre del 2005 messo a confronto con lo stesso periodo del 2004. È emerso come, nella provincia di Ancona, si sia passati dai 942 assegni protestati nel primo semestre del 2004 ai 741 dello stesso periodo di quest’anno, per la provincia di Ascoli dai 1.091 agli 860, mentre per Macerata dagli 885 ai 745.
Solo a Pesaro e Urbino, quindi, si è registrato un incremento, passando dai 712 assegni protestati dei primi sei mesi dello scorso anno ai 957 di quest’anno. In aumento nella stessa provincia anche il numero di protesti rilevati per le cambiali che è passato dai 3.215 ai 3.318, mentre risulta in diminuzione quello delle tratte, passato da 134 a 64.
Mi preme sottolineare ancora una volta il crescente indebitamento che sta interessando le famiglie – ha spiegato Camillo Di Monte, Presidente dell’Eurispes Marche – una delle principali chiavi di lettura dell’attuale difficile momento congiunturale è quella dell’analisi dell’andamento dei protesti che comunque rimangono consistenti, anche se in alcune aree risultano in diminuzione. Nella nostra regione l’andamento interessa sia i debiti contratti dalle aziende sia l’ammontare delle esposizioni delle famiglie che ricorrono al credito per affrontare le spese relative all’acquisto di beni durevoli. Non a caso, anche dalle analisi condotte dalla Banca d’Italia sul territorio regionale emerge un aumento consistente dell’ammontare dei debiti.
La crisi economica di questi anni rende poi il fenomeno dei "protesti" sempre più pesante per i consumatori: se infatti la legge 581/99 da un lato ha escluso la natura di reato depenalizzando la materia, dall’altro ha inasprito le sanzioni.
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22/02/2006
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