È evidente che le forze politiche hanno trovato un accordo e il presidente del Bim non è più l’unico dirigente dell’ente che ridistribuisce il sovracanone dell’Enel secondo i progetti presentati dalle municipalità consorziate. È necessario ricordare che la comunità sostiene un ente che distribuisce risorse che potrebbero essere ripartite, per esempio, secondo il numero degli abitanti. Una siffatta situazione eviterebbe dei contenziosi già in atto per procedure di assegnazione delle risorse poco ortodosse e trasparenti.

 

In particolare il Bim distribuisce ai 17 Comuni del bacino del fiume Tronto, su cui sono concesse derivazioni a concessionari per produzioni idroelettrica, un sovracanone per ogni chilowatt di potenza nominale media installata, stabilito originariamente in 0,67 euro al Kw. Gli introiti dei sovracanoni si aggirano intorno ai 400 mila euro annui.

 

Il Bim vista la quantità ingente di risorse a disposizione è stato oggetto di un’ampia discussione in una recente seduta del consiglio comunale di Ascoli Piceno. Ha presentato l’interpellanza il consigliere comunale del Partito dei Comunisti Italiani Emidio Catalucci, il quale ha ricordato le originarie finalità dell’ente e l’attuale mancanza di trasparenza amministrativa.

 

Il sindaco Piero Celani ha accolto favorevolmente le richieste presentate dal consigliere, anche perché al Comune di Ascoli Piceno sono stati respinti diversi progetti negli ultimi anni. Oltre a ciò è necessario evidenziare che il sindaco nonostante abbia tempestivamente comunicato all’ente, in data 14 aprile 2004, i rappresentanti nominati dal Comune di Ascoli Piceno per l’assemblea generale, la notifica ha avuto effetto solo alla fine di ottobre 2005.

 

Il Consorzio del Bacino Imbrifero del Tronto ha lo scopo di provvedere all’amministrazione del fondo comune impiegandolo per il progresso economico e sociale delle popolazioni residenti nel perimetro dei comuni consorziati.

 

In particolare il Bim dovrebbe attuare e coordinare tutte le iniziative atte ad incrementare, sviluppare e sostenere l’economia agricola creando maggior reddito e migliori condizioni di vita per la popolazione rurale; favorire il sorgere e l’ampliarsi delle attività di carattere industriale ed artigiano; coordinare ed incrementare gli sforzi delle amministrazioni provinciale e comunali consorziati per una migliore manutenzione e sistemazione della rete stradale facente capo ai suddetti enti; potenziare e coordinare tutte le attività sociali ed assistenziali a favore delle categorie più bisognose; aiutare e in casi eccezionali integrare economicamente i bilanci dei comuni deficitari allorché sia constatata l’impossibilità di ulteriori aggravi fiscali; realizzare le opere di pubblica utilità indispensabile e di competenza dei Comuni.

 

Nobili finalità che sono a quanto pare rimaste scritte sullo statuto dell’ente, ma da oggi qualcosa è cambiato, l’Albo non era spoglio come l’ultima volta (vedere l’articolo “I meandri della burocrazia”), sopra c’era affisso l’avviso di convocazione dell’assemblea generale per il mese di gennaio presso la consueta sala delle adunanze.

 

In questa occasione è stato rinnovato il consiglio di amministrazione e i nuovi amministratori del Consorzio del Bacino Imbrifero del Tronto, escluso il Presidente Forlini che rimane in carica, sono Giovanna Alberti di Roccafluvione, Giovanni Angeletti di Force, Gianni Bertoni di Venarotta, Luciana Balestra di Monteprandone, Luciano Orsini di Ascoli Piceno e Edoardo Sabatini di Acquasanta.

 

L’Indennità per i membri del consiglio di amministrazione si aggira intorno ai 200 euro mensili, per il presidente intorno ai 500 euro mensili. Il gettone di partecipazione all’assemblea generale per i consiglieri si aggira intorno ai 70 euro.

 

Il sindaco che ha accolto le richieste di Emidio Catalucci, verificherà l’operato dell’Ente che a parere suo ha sicuramente bisogno di una revisione. Una giusta riflessione politica per vedere se sono venute meno le funzioni iniziali e per aggiornare lo statuto affinché tutti i comuni possano essere gratificati economicamente.