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Tragica fatalità, nessuna deflagrazione: l’incendio sviluppato da un mozzicone di sigaretta

| TERAMO - Attesa del referto autoptico, il capitano dei Carabinieri Marco Piras non si sbilancia: “Siamo seri, per ora non possiamo che parlare di tragica fatalità”.

di Nicola Facciolini

L'auto di Leonardo Paolini


Tragica fatalità. Dunque nessuna deflagrazione o detonazione come causa dell’incendio, sviluppato molto probabilmente da un mozzicone di sigaretta, che avrebbe causato la morte del giovane studente universitario Leonardo Paolini, 23 anni, rinvenuto carbonizzato in un’auto nel quartiere di Colleparco presso l’Univesrità di Teramo. In attesa del referto autoptico, il capitano della compagnia Carabinieri Teramo, Marco Piras, non si sbilancia:“Per ora non possiamo che parlare di tragica fatalità, i giornali possono scrivere ciò che vogliono: ma noi investigatori lavoriamo seriamente sui fatti e sui dati certi, non sulle fantasie del momento”.

Certo, non sarà facile dare soluzione al caso. Leonardo Paolini era molto conosciuto in città. Fidanzato con una coetanea, era felice, amava la vita, aveva tanti amici e parenti, alcuni dei quali sentiti dal magistrato che cura l’inchiesta, la dott.ssa Valentina D'Agostino. Don Giovanni Bruni, il parroco che ha visto nascere Leonardo e che probabilmente ne officerà i fumerali la prossima settimana, piange lacrime di dolore commentando la notizia: “Ho perso un figlio! Non riesco a crederci, che fine orribile per un giovane parrocchiano che aveva chiuso con gli errori del passato. Alla famiglia Paolini esprimo le mie più sentite condoglianze”.

Un dato pare certo fin dal primo esame in situ sul cadavere carbonizzato nell’auto: secondo quanto affermato dal dott. Sciarra, anatopatologo che ha effettuato all’ospedale Mazzini di Teramo l’autopsia insieme ai colleghi Claudio Cacace di San Benedetto del Tronto e Nino Froldi di Macerara, il corpo di Leonardo non presenterebbe segni di violenza esterna. Dunque, potrebbero essere stati i gas tossici sprigionati dall’incendio provocato da un mozzicone di sigaretta, a spegnere la giovane vita di Leonardo prima ancora delle terribili fiamme che ne hanno devastato il corpo. Perché il giovane non avrebbe avuto il tempo e il modo di accorgersi del precipitare degli eventi? Aveva forse assunto qualche sostanza stupefacente?

Un improvviso malore? La verità su quell’orribile morte forse sarà svelata dal referto autoptico, ma resta l’immensa tragedia e l’incontenibile dolore di una famiglia distrutta. “Il conforto della fede, della comunità di Colleparco e dell’intera cittadinanza aprutina – ha detto don Giovanni – aiuteranno la famiglia a superare questo tempo di dolore”.

03/03/2007





        
  



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