Gli incontri che la Giunta Gaspari sta avendo nel portare avanti il progetto di un bilancio partecipato sono primariamente con i cittadini. Ma come interloquisce l’attuale Amministrazione con un quartiere senza un comitato e privo di un presidente atti a rappresentarlo ? In genere, l’esecutivo di quartiere, crea un collegamento e una sintesi delle diverse esigenze avanzate e poi, come nel caso degli incontri avuti fino ad ora, ne fa una lista che, protocollata, va ad accrescere l’ufficialità delle richieste e si integra con le cartelle che ogni cittadino è invitato a riempire.

Dopo Fosso dei Galli, MareSentina, Agraria, Salaria, e Porto d’Ascoli Centro, Europa e Ragnola sarà la volta dei quartieri prettamente cittadini. Ma proprio in città tre comitati non sono più stati rieletti e sono senza presidenti: Marina e l’Albula Centro (un anno), San Filippo Neri (sette anni). Rappresentano una fetta consistente della città che da Via Formentini si estende verso nord fino alle demarcazioni del Comune di Grottammare e rappresenta circa quindici mila abitanti. In queste tre zone, oltre ai problemi contingenti comuni a tutti come viabilità, inquinamento, manutenzione elettrica ci sono delle esigenze specifiche di priorità rilevante.

L’Albula Centro oltre a decidere di come sfruttare lo stesso torrente in fatto di ristrutturazione ad uso parcheggi e pedonale deve risolvere il problema del traffico in relazione ad uno degli incroci chiave della città, a due passi dall’Ospedale, dove confluiscono la SS16, Via Manara, Via Moretti. Il quartiere Marina deve fare i conti con allagamenti cronici ad ogni ripetersi di precipitazioni piovane, al grave dissesto di Piazze come San Giovanni battista e Garibaldi per non parlare della vecchia questione del mercato della verdura in Via Montebello.

San Filippo Neri è in attesa che venga ultimata nei tempi prestabiliti la riqualificazione della Piazza omonima ma deve anche risolvere i problemi che sono tipici di un quartiere situato ai limiti della periferia ovvero tenere sempre desta l’attenzione per non corre il rischio di essere emarginati. Antonio Alfonsi , presidente del Quartiere Sant’Antonio, non esita a sott6olineare che, se queste tre aree non hanno più un loro comitato la colpa è da imputare esclusivamente agli stessi cittadini di quelle zone e aggiunge

”Ritengo che discutere di Bilancio Partecipativo vada più a vantaggio di noi cittadini che della stessa Amministrazione ed è un mio personale rammarico constatare l’immobilità del servizio civile di questi tre quartieri”. Alfonsi, facendo seguito ad un suo dichiarato scopo di provocare e risvegliare la coscienza di questi “agglomerati dormitori” aggiunge :”Evidentemente, se non hanno più sentito l’esigenza di eleggere comitati e presidenti, è perché dalle loro parti tutto funziona al meglio”.