La nostra missione umanitaria in Iraq
| La testimonianza di un medico senza frontiere: "americani e italiani usano armi con uranio"
di Carlo Cannella*
Ho ricevuto nei giorni scorsi la segnalazione di una lettera scritta da un giovane medico italiano, che da tre anni lavora per "Medici senza frontiere" e che attualmente è in missione in Iraq. Per proteggerne la privacy non divulgo altri dati sulla sua persona. Per maggiori informazioni potete consultare il blog di Paola Barbato, l'originale destinataria della lettera, che ha garantito sull'originalità dello scritto.
"Sono molto triste Paola, spero che le mie parole ti suscitino le stesse sensazioni che provo io; la realtà a volte è davvero peggio delle peggiori ipotesi e disillusioni preventivabili.
Gli americani e anche gli italiani usano armi con uranio. E' impressionante il numero di nuovi casi di LLA (leucemia linfatica o linfoblastica) e LAM (Linfangioleiomiomatosi) negli ultimi tre anni. Ho visto i bambini che saranno presto su un calendario fatto da Emergency per denunciare la cosa ma credo che avrà ben poca risonanza. Ovviamente non esistono grandi possibilità di cura perchè i rifornimenti di farmaci bastano appena e non ci sono centri oncologici, ematologici ed anatomo-patologici attrezzati.
Altra mazzata è stato vedere come i nostri portatori di pace e umanità abbiano diligentemente attrezzato un'area di controllo serrato a Nassirya che guarda caso (visto coi miei occhi sennò non lo direi) è picchettata da paletti bianchi e gialli con su scritto "Concessione governativa Eni fino al 2012": si tratta della fetta di petrolio promessa dagli americani a noi. Peccato che fuori da quel fazzoletto di duecento metri ci siano due milioni di persone che si sgozzano. Ci sono incendi ovunque, odore di gas e di petrolio che sembra che da un momento all'altro si salti in aria tutti.
Tu che hai sensibilità e possibilità maggiori delle nostre e delle mie, tu che sicuramente riesci ad avere più seguito di un medico disperso e utopista, poco pragmatico, se puoi, insomma, divulga l'indecenza che i nostri militari usino l'uranio assieme agli americani e il fosforo, mentre nessuno si interroga sul perchè e sul percome e su mille questioni secondarie, mentre tutti i nostri bei sederi galleggiano sulla unica vera risposta: il petrolio. Semplice, troppo facile magari, eppure è così. I miei colleghi sostengono che sia una precisa strategia di "morte a lungo termine" come in Kosovo, Iran, Vietnam, Corea, Giappone, Honduras, Panama... Io mi sento davvero come se scavalcata una montagna ti ritrovi perso nel deserto, perchè non sai dove andare ma nemmeno puoi tornare indietro".
Ogni commento è superfluo.
*Consigliere Comunale PRC AP
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07/12/2005
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