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Servire San Benedetto: "Giorgio De Vecchis, l'unica alternativa alla vecchia politica"

San Benedetto del Tronto | Una riflessione, quella di una delle 3 liste civiche che costituiscono Orgoglio Sambenedettese, che posa il suo sguardo, oltre l'orizzonte del ballottaggio di domenica, e rivela l'approccio politico a medio-lungo termine della coalizione di De Vecchis.

di Umberto Sgattoni

Giorgio De Vecchis

"Giorgio De Vecchis è l'unica alternativa e la soluzione migliore che la vita politica sambenedettese sia riuscita ad esprimere in questi anni".

Così la pensa la lista civica appartenente ad Orgoglio Sambenedettese, - Servire San Benedetto - nell'esprimere un giudizio a margine degli esiti del primo turno delle elezioni comunali e nel rinnovare il pieno e fattivo sostegno al leader De Vecchis.

Altresì - nell'occasione - Servire San Benedetto tira fuori la coalizione civica da ogni possibile e nebulosa prospettiva che intenda ulteriormente trascinarla e tirarla in ballo in riferimento al ballottaggio imminente (i termini tecnici per l'apparentamento sono comunque scaduti domenica 12 giugno) e si concede un'ampia disamina politica che delinea e rivela - con asciutto pragmatismo - alcuni dei tratti peculiari che caratterizzeranno l'azione politica e l'opposizione di Giorgio De Vecchis e della sua squadra, in Consiglio Comunale.

Siamo ormai dentro l'ultima settimana che ci separa dal traguardo finale di domenica 19 giugno: la data cruciale in cui i sambenedettesi si esprimeranno e le urne decreteranno il nome del nuovo Sindaco di San Benedetto del Tronto.

Siamo ancora nel vivo della battaglia elettorale fra Paolo Perazzoli e Pasqualino Piunti; tuttavia, non si può disconoscere, come nel corso della settimana da poco trascorsa, i "rumors" (o forse più che altro l'attenzione, non solo dei media) sembravano quasi più concentrarsi su eventuali o possibili apparentamenti, piuttosto che sulla sfida fra i due effettivi competitors.

Ed in effetti, in molti - non noi per la verità - si erano chiesti (e posti la domanda), in maniera particolare come si sarebbero comportati ed orientati Giorgio De Vecchis ed Orgoglio Sambenedettese: i quali, pur tecnicamente fuori dal duello elettorale finale, in virtù del lusinghiero risultato conseguito al primo turno (quasi il 16%) - quantomeno sulla carta - avrebbero potuto mettere sul piatto della bilancia, un considerevole peso politico nel ballottaggio, pur non essendone - paradossalmente - protagonisti diretti.

Ma quando diciamo che ci eravamo consapevolmente sottratti al pur accattivante e suadente (ma fuorviante) gioco del toto-ballottaggio (degli apparentamenti e degli endorsements), non lo diciamo soltanto per tirarci fuori dall'impaccio di una palude - quella che cerca di trarre spunti di riflessione da ipotesi ed indiscrezioni suggestive ma pericolose - che è fatta di "se" e di incognite (oltrechè di possibili abbagli e/o sviste); ma anche perché, se da un lato quel che contano sono i fatti e le dichiarazioni politiche, dall'altro ritenevamo che il silenzio di De Vecchis e dei suoi - nel corso della scorsa settimana, sia pure alla luce dell'ottimo risultato elettorale conseguito - fosse ben più significativo, eloquente ed espressivo di ogni altra possibile dichiarazione.

Stando infatti alle cronache politiche e alle dichiarazioni del dopo-voto (di domenica 5 giugno), Giorgio De Vecchis, naturalmente lieto e compiaciuto per il risultato ottenuto dalla sua coalizione al primo turno, si era semplicemente limitato a ritenersi soddisfatto del fatto di come esso fosse stato significativa immagine ed indice significante dell'«aver riportato i cittadini al centro della politica».

Di lì in avanti, il silenzio; un silenzio che più che "strategico" ci era apparso estremamente significativo ed eloquente; perché, l'impressione che ne avevamo dedotto era quella di un De Vecchis che avrebbe tirato avanti per la sua strada, continuando a seminare coerentemente nel campo del proprio progetto politico.

E così - infatti - è stato. 

E ciò, tantopiù lo affermiamo corroborati dalle dichiarazioni che lo stesso De Vecchis e Barbara Sanavia (Ripartiamo da Zero) hanno formulato proprio nel corso delle giornate scorse, ribadendo con fermezza, linearità e coerenza, la loro estraneità e distanza dalla politica partitica espressa dalle coalizioni dei due competitors del ballottaggio del 19.

Alla luce di ciò ed alla luce del fatto che De Vecchis, abbia ribadito (come già fatto in campagna elettorale) la natura, la matrice, la peculiarità e specificità civica, anti-ideologica ed estranea alle logiche e dinamiche partitiche tradizionali di Orgoglio Sambenedettese, tanto più degna di nota - in quest'ottica ed in tal senso - appare la disamina politica offerta (in assoluta sintonia con lui) da Servire San Benedetto: una fra le liste civiche di Orgoglio Sambenedettese, che non soltanto ha sviluppato una accorta e dettagliata analisi del voto; ma, nel rinnovare il sostegno al leader della coalizione, ha lasciato trasparire anche alcuni elementi e caratteri interessanti ed utili, se non nell'immediato, certamente nel rivelare l'approccio e l'atteggiamento "agonistico-politico" che la squadra di De Vecchis - in ogni caso - manterrà negli sviluppi e nell'evolversi delle dinamiche politiche cittadine, per l'avvenire.

Un'articolata analisi e riflessione politica - si diceva - quella di Servire San Benedetto, che completa il mosaico - quello del fenomeno di Orgoglio Sambenedettese - che se non avrà significato e rilievo oggi (nella contingente e scottante situazione di pre-ballottaggio), potrà certamente averli a medio-lungo termine, nel corso dei 5 anni di battaglie in Consiglio Comunale.

La riflessione di Servire San Benedetto è partita da una presa d'atto; e cioè dall'evidenza di come "la nostra città, in questi giorni successivi alle tanto attese elezioni comunali, ha vissuto ore concitate attorno al ballottaggio e alle prospettive di endorsement tra le varie forze politiche implicate nella corsa al Municipio sambenedettese".

Una presa d'atto da cui poi è scaturita, una dettagliata ed articolata analisi politica, sia a ritroso che in prospettiva.

Un'analisi politica che, se a ritroso ha registrato - a margine del primo turno - la soddisfazione della lista per il buon risultato elettorale conseguito ("una generosa fiducia espressa alle urne da oltre 350 cittadini per un movimento nuovo e fatto esclusivamente di cittadini interessati al bene della propria comunità") nell'ambito dell'ancor più lusinghiero e complessivo risultato della coalizione civica, dall'altro non ha fatto mancare un'attenta valutazione d'insieme sulla situazione contingente e sui caratteri peculiari e principi cardine sui quali si basa (e si baserà) l'azione politica di Orgoglio Sambenedettese; un altrettanto significativa riflessione sul ballottaggio; ed infine, una netta e decisa presa di distanza da determinate modalità e logiche politiche "negoziali":

«Da subito un apparentamento con le due principali forze espresse dalle urne ci era sembrata una prospettiva difficile e, seppur ideologicamente più vicini a Piunti che a Perazzoli, proprio per il respiro di cambiamento che volevamo per la nostra comunità, un'intesa con Pasqualino Piunti ci sembrava irrealizzabile e difatti, a testimoniare una volta per tutte la profonda comunione di intenti che ci lega a Giorgio De Vecchis, in queste ore il nostro candidato sindaco ha voluto smentire ogni trattativa con altre espressioni politiche, a conferma che questo modello di "alleanza negoziale" sia tutto ciò che vogliamo respingere con forza.»

Di qui, la ferma convinzione di sentirsi parte di un progetto politico che si sente portatore di un nuovo modo di fare (ed intendere) la politica attiva:

«Trattare per governare, riducendo la nobile arte della Politica alla stregua di una misera contrattazione da mercato rionale, è una prospettiva che Servire San Benedetto rifugge e dinanzi alla quale rabbrividisce ma che invece sembra essere una caratteristica che continua a permeare il "modus operandi" di altri, i quali, anche nelle ultime ore, continuano a trattare con i candidati consiglieri tentando di intraprendere una strada che non ci appartiene e che ci intristisce di certo ma che, in definitiva, ci rende ancor più fieri delle nostre scelte. Scelte che ci porteranno a continuare a considerare Giorgio De Vecchis l'unica alternativa e la soluzione migliore che la vita politica sambenedettese sia riuscita ad esprimere in questi anni.»

In secondo luogo, nel rilevare la novità politica della coalizione civica Orgoglio Sambenedettese, Servire San Benedetto ha rimarcato le peculiarità specifiche ed il proprio contributo d'idea nell'ambito dello stesso gruppo civico:

"Servire San Benedetto nasce con la prospettiva di un cambiamento sostanziale delle vigenti consuetudini politiche, con un atteggiamento di critica non già sull'attuale sistema partitico, tra l'altro chiaramente riconosciuto e promosso dall'art. 49 della nostra carta costituzionale, bensì sulle modalità di organizzazione funzionale ed etica di suddetto sistema."

Indiscussa, la fedeltà ad un progetto e ad un leader:

«Le qualità umane e l'integrità politica dimostrate da Giorgio De Vecchis negli anni e riscontrate anche nella lista Ripartiamo da Zero, rappresentavano e rappresentano per noi, l'unica vera novità nel panorama politico cittadino capace di "rompere" le catene con un modo di amministrare che noi continuiamo a ritenere vecchio e deteriorato».

E pertanto, nel voler percorrere il sentiero di un rinnovamento radicale e profondo del fare Politica, Servire San Benedetto non ha dubbi, nè nel suo leader nè sull'impronta, i caratteri ed il valore aggiunto che il fenomeno Orgoglio Sambenedettese apporterà nel panorama politico cittadino: 

«Con Giorgio e per Giorgio, Servire San Benedetto appoggerà un'opposizione costruttiva e sana nei prossimi cinque anni che, indipendentemente da chi sarà Primo Cittadino, siamo sicuri verranno spesi dal nostro candidato per un operato politico vigile e disinteressato».

Che dalle urne esca - dunque - il responso e l'esito di Paolo Perazzoli o Pasqualino Piunti "Sindaco della Città", un fatto, all'orizzonte appare piuttosto chiaro, assodato e consolidato (sia pure, ancora a bocce non totalmente ferme).

E cioè, che se certamente Giorgio De Vecchis ed Orgoglio Sambenedettese sono stati la sorpresa di queste elezioni amministrative cittadine e si profilano quale interessante fenomeno politico da leggersi e studiarsi su prospettive di medio-lungo termine, in maniera altrettanto evidente - nell'ambito delle dinamiche, negli sviluppi e nelle economie che verranno a configurarsi e a stabilirsi nell'agone del Consiglio Comunale (che si consolideranno in maniera definitiva dopo il 19 giugno) - Giorgio De Vecchis, i suoi consiglieri e la sua squadra, saranno un presidio di opposizione politica alla maggioranza, duro a morire e che venderà cara la pelle.

14/06/2016





        
  



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