Mentre in campo economico invochiamo miracoli e santi per uscire dalla crisi attuale, c'è chi di religione se ne occupa veramente; non parliamo di preti o catechisti qualsiasi, bensì di Vito Mancuso, teologo di fama internazionale, che Mimmo Minuto, dopo tre anni di corteggiamenti, è riuscito a portare all'Auditorium di San Benedetto del Tronto per presentare il suo ultimo libro, "Io e Dio. Una guida dei perplessi".

Oltre allo stesso Minuto, coordinatore dell'evento, hanno partecipato alla presentazione l'assessore alla cultura del comune Margherita Sorge, il professor Gino Troli e la professoressa Carla Perotti Barra; è mancato all'appello, a causa di altri impegni, don Vincenzo Catani, che ha comunque lasciato una lettera, letta in pubblico dallo scrittore Francesco Tranquilli, con la quale esponeva i propri punti di vista riguardo l'opera di Mancuso.

Il pensiero del teologo di Carate Brianza circa Dio ruota intorno alla ragione (addirittura Mancuso ritiene coincidenti religione e filosofia), che in quanto tale non può condurre a conclusioni razionalistiche, fonti di sterili scontri fra antinomie kantiane (il filosofo tedesco è molto caro a Mancuso), lecite ma prive di verità assolute. Il cammino alla ricerca di Dio, se autentico, non conosce certezze, proprio perché i veri pensieri "nascono camminando" e non sono dogmi accettati dall'obbedienza dei credenti; obbedienza che, come ha ricordato il professor Gino Troli citando don Lorenzo Milani, "non sempre è virtù". Per Mancuso, la prassi dovrebbe aver il primato sulla dottrina, lasciando che sia il sentimento a delineare la figura di Dio.

L'incontro ha avuto un grande riscontro di pubblico, ed il dibattito è andato ben oltre il tempo di questi eventi, avendo particolarmente appassionato i presenti.