'Novecento', ritorno in grande stile
Pedaso | Il capolavoro di Baricco torna sul palcoscenico interpretato da Eugenio Allegri.
di Redazione
Eugenio Allegri
Lunedì 22 dicembre, in un’unica data regionale, al teatro Valdaso approda ‘Novecento’, il capolavoro di Alessandro Baricco divenuto ormai un classico. Lo spettacolo, nel cartellone realizzato da Comune e Amat con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Marche, torna in scena con Eugenio Allegri che del monologo fu destinatario e primo interprete.
A tredici anni dal debutto, la rappresentazione ha riscosso ovunque grandi consensi di pubblico e critica. La storia, fantastica e verosimile, da cui nel 2000 Giuseppe Tornatore trasse la trama del film ‘La leggenda del pianista sull’oceano’ è resa ancor più intrigante dal continuo passaggio dalla cronaca alla leggenda.
L’opera racconta la storia di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, pianista dalle straordinarie capacità che, nato sul piroscafo ‘Virginian’, trascorre lì tutta la sua vita scegliendo di non mettere mai piede sulla terraferma perché incapace di superare la paura di amare e di crearsi delle radici.
“Novecento – spiega Allegri – non sarà mai più soltanto il secolo appena trascorso o un riconosciuto periodo letterario o storico o filosofico o artistico. Non sarà mai più solo un libro perchè semmai per me è stato innanzi tutto un copione. Per me Novecento è stato e sarà per sempre il mio spettacolo e adesso finalmente lo posso dichiarare: io sono Novecento. Non sono l’unico, ma lo sono”.
E continua: “Io gli altri Novecento li ho conosciuti... e non in teatro! Da ragazzo per esempio nella periferia torinese in cui sono nato e cresciuto tra gente semplice che la sapeva lunga e non parlava mai di sé; li ho visti nelle strade, nei bar, negli alberghi di molte città; alcuni mi hanno rivolto la parola; altri si sono affacciati a quei luoghi spesso tristi e squallidi che sono i camerini dei teatri, lì a farsi riconoscere; altri ancora che dicevano di esserlo non lo sono mai stati; altri non lo saranno mai; alcuni hanno finto di esserlo...; uno, o forse due, li ho persi di vista e chissà se rispunteranno mai da qualche parte. Voglio dire: convivo da sempre con ‘Novecento’ perchè tutta la mia famiglia è ‘Novecento’, lo sono molti dei miei amici; lo sono molti che se ne sono andati per sempre. Tuttavia si sappia che Novecento è in giro, dunque lo si potrà ancora vedere: usciti dal teatro basterà camminare per strada per sentirsi anche solo sfiorare da un qualsiasi bambino nato su una nave: basterà allungare un pò le orecchie per sentire lontana ma nitida una voce che dice: ‘... tutta quella città, non se ne vedeva la fine...’”.
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19/12/2008
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