Sabato sera una cinquantina di persone aderenti al comitato per il mantenimento delle serate danzanti alla Palazzina Azzurra si sono ritrovate davanti all’ingresso dello storico locale per continuare la loro protesta contro lo “sfratto” deciso dall’Amministrazione. Armati con tanto di striscione che recitava “Vogliamo ancora ballar alla Palazzina” sono rimasti per gran parte della serata ad esternare il loro disappunto nei riguardi di una delibera che ritengono ingiusta e poco riguardosa dei trascorsi musicali del locale che negli anni ha visto la presenza di grandi interpreti della canzone italiana ed internazionale. Al gruppo di locali si è unita una folta rappresentanza di turisti che hanno frequentato la Riviera per così tanti anni da ricordare i fasti musicali e canori della Palazzina degli ultimi quarant’anni.

Molti dei presenti alla contestazione, svoltasi tra l’altro nei toni più civili e pacifici possibili, rivendicano al posto la priorità dell’intrattenimento leggero. A parlare per tutti il Capogruppo di Forza Italia Bruno Gabrielli, fattosi portavoce dell’iniziativa.” Rimango esterrefatto davanti alla decisione dell’Amministrazione di continuare a ritenere la scelta di decurtare la Palazzina delle serate musicali. Non mi sembra che la città abbondi di luoghi pubblici in questo senso”.

C’è da rilevare che negli anni la Palazzina, dopo essere passata di mano in mano tra diversi arrangiatori di serate, alcuni dei quali non molto professionali, era precipitata in un declino quasi irrefrenabile dovuto anche al fatto che molti chalet iniziavano a proporre un nuovo tipo di intrattenimento musicale più coinvolgente e meno compassato. Fu poi l’amministrazione Perazzoli ha intraprendere la riqualificazione della struttura cercando di dare al luogo uno scopo culturale e portare acqua a quel “deserto culturale” di ben nota memoria.

Quanto perderà la Palazzina dal non poter più ospitare rispettabilissimi ed attempati signore e signori in tight e decolté ? Perché l’idea di trasferirsi in un luogo altrettanto storico e degno di essere frequentato come l’ex galoppatoio incute tanto disappunto da sfiorare il ribrezzo? Ai posteri l’ardua sentenza.