Vertice questa mattina, nella sala riunioni del Servizio Risorse Naturali della Provincia di Ascoli Piceno, per valutare i potenziali rischi di diffusione dell’influenza aviaria tra gli uccelli selvatici migratori o quelli usati per il ripopolamento.

Alla riunione hanno partecipato i referenti del Servizio veterinario della ASUR. - zona territoriale 13 di Ascoli Filippo Tempera e Roberto Camaiani, i Presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC2) Gabriele Marinelli ed (ATC i) Tonino Pasquali, funzionari della Polizia Provinciale, il Dirigente e Funzionari del Servizio Risorse Naturali della Provincia di Ascoli Piceno.

Come confermato da Filippo Tempera, Responsabile del Servizio Veterinario di Sanità Animale della ASUR zona territoriale n. 13, allo stato non esiste nessun rischio per la popolazione dei volatili selvatici né per quelli usati per ripopolamenti, tutti muniti di certificazione sanitaria. A maggior ragione non esiste alcun rischio per chi è addetto ad attività connesse con il prelievo venatorio.

Gli uccelli selvatici più a rischio sono quelli che scelgono come habitat elettivo le zone umide. Nel nostro territorio provinciale non esistono tali aree fatta eccezione per la zona “Sentina” di San Benedetto, che non è a rischio in quanto bonificata e non individuata tra le rotte migratorie principali.

Dalla riunione è emersa un’altra importante indicazione: non ha alcun significato collegare l’influenza aviaria al rinvenimento di uno o pochi soggetti deceduti, soprattutto se appartenenti a specie refrattarie all’infezione quali piccioni, rondini, passeriformi in genere raramente coinvolte nelle epidemie influenzali.