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I nastri d’argento compiono 60 anni

| Per celebrare i 60 anni di vita del premio, che con i David di Donatello si contende il ruolo di Oscar nostrano, all’Auditorium di Via della Conciliazione di Roma il 7 febbraio, per una serata all’insegna della mondanità c’erano proprio tutti.

di Rossella Rinaldi


Quest’anno è trascorsa senza intoppi la consegna dei premi del SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani) al cinema italiano. Per celebrare i 60 anni di vita del premio, che con i David di Donatello si contende il ruolo di Oscar nostrano, all’Auditorium di Via della Conciliazione di Roma il 7 febbraio, nonostante il gelo, per una serata all’insegna della mondanità c’erano proprio tutti: oltre ai premiati, il mondo istituzionale, giornalisti, rappresentanti dell’industria del settore. E all’esterno, gruppi di teenager, scatenate fan del giovane idolo Riccardo Scamarcio.

La professionale presidente del Sindacato Laura Delli Colli, vera padrona di casa, ha introdotto la conduzione di Virginie Vassart, nonostante la marcata pronuncia francese, molto competente.
Una serata che è filata via, dicevamo, nonostante la quantità dei premi, in maniera abbastanza briosa, grazie anche agli interventi dei protagonisti, primi tra tutti i tre protagonisti di Romanzo criminale (Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria e a sorpresa Kim Rossi Stuart, con le stampelle, reduce da un brutto incidente in moto).

Proprio il film diretto da Michele Placido è stato l’asso pigliatutto della serata, portando a casa ben cinque targhe su dieci candidature. Ma la vera protagonista della serata è stata la società di produzione Cattleya e i tre soci Tozzi, Stabilini e Chimenz, premiati come migliori produttori: hanno non solo vissuto la celebrazione del film tratto dal capolavoro di De Cataldo, ma hanno visto il mondo del cinema stringersi attorno a loro in un caloroso in bocca al lupo per l’avventura hollywoodiana di La bestia del cuore, candidato all’Oscar come miglior film straniero (il film della Comencini ha conquistato comunque tre Nastri).

Si è respirata poi un’aria di internazionalità con la consegna dei Nastri Speciali ai grandi nomi del cinema italiano, tutti già premi Oscar, Dante Ferretti, Gabriella Pescucci, Nicola Piovani, Pietro Scalia e Maurizio Millenotti, che ritirava il Nastro dell’anno scorso (regola del premio è che venga ritirato direttamente dal premiato, o rimane al Sindacato).

E tanta emozione c’è stata per il Nastro d’Onore a Stefania Sandrelli, affascinante come sempre nonostante abbia la stessa età dei Nastri.
Inevitabili, in mezzo a tante celebrazioni, i molti, più che espliciti, riferimenti alla precaria situazione del cinema italiano e ai tagli dei finanziamenti ministeriali. La bella Barbora Bobulova, che ha ricevuto il Nastro Europeo, ha lamentato di non lavorare da un bel po’, come anche molti altri premiati, tutti grandi professionisti del nostro cinema.

Infine, un piccolo consiglio per la prossima edizione: cosa ne direste di qualche stacco musicale e di qualche video dei film premiati, presenti quest’anno solo nel foyer? Non sarà la notte degli Oscar, ma…

20/02/2006





        
  



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