Cittadinanzattiva è intervenuta nel giudizio dinanzi al Consiglio di Stato per sostenere le ragioni della Autorità dell'energia elettrica e del gas a difesa della delibera 248/2004 emessa dalla stessa Autorità.
La delibera era stata impugnata nelle scorse settimane dinanzi al Tar della Lombardia da una società di settore, con esito positivo per il ricorso.

L'annullamento della delibera comporterebbe un immediato aumento delle tariffe, che andrebbe a sommarsi a quello prevedibile come effetto delle recenti decisioni sul gas. Si provocherebbe infatti un conteggio con effetto retroattivo per il quarto trimestre del 2004, per tutto il 2005 e con effetti a seguire sul 2006. Insomma, si può stimare un aumento del 5%. 

"Stiamo difendendo anche dinanzi ai giudici del Consiglio di stato i diritti delle famiglie a non subire ulteriori salassi economici", ha dichiarato Giustino Trincia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva.

L'Autorità con quel provvedimento aveva reso obbligatoria l'introduzione di una "clausola di salvaguardia" nei contratti di compravendita all'ingrosso  del gas naturale che non prevedono clausole di aggiornamento o di revisione dei prezzi a tutela dei contraenti a fronte di eventi imprevedibili ed eccezionali.

"Questa clausola", ha continuato Trincia, "è fondamentale in quanto tutela i consumatori dal verificarsi di eventi che incidono notevolmente sulla tariffa come ad esempio l'andamento del prezzo del petrolio".