Il pericolo di “inquinamento” nasceva, infatti, dall’approvazione da parte del Senato di un provvedimento, collegato ad una legge comunitaria del 2005, che escludeva dalla legislazione nazionale la possibilità, per i produttori artigiani e pasticceri, di poter denominare in etichetta il proprio prodotto come “cioccolato puro” nel caso in cui, nella composizione, fosse presente esclusivamente burro di cacao, con esclusione di altri tipi di grassi vegetali.

“Finora questa denominazione - dice Manuela Ciccarelli, presidente della Fiepet Confesercenti delle Province di Ascoli e Fermo – ci aveva permesso di distinguere il cioccolato preparato artigianalmente da quello industriale. Siamo soddisfatti che, pur nella calca e nell’agitazione di fine legislatura, sia stato possibile far approvare un emendamento che ripristina la vecchia norma che mirava a salvaguardare la qualità del nostro cioccolato italiano artigianale”.

“L’obiettivo degli operatori – aggiunge il responsabile provinciale Confesercenti Pubblici esercizi, cav. Giacomo Sciarra - è stato anche quello di preservare le caratteristiche del prodotto, legate alle antiche tradizioni storiche di alta qualità di produzione, informando correttamente i nostri associati per rendere un ottimo servizio ai consumatori che potranno riconoscere, senza incertezze e senza indugi, il prodotto di altissima qualità. E La Fiepet e l’Assoturismo sono molto orgogliose di aver ottenuto questo risultato”.