Ripatransone 1205/2005. Si concludono in grande le celebrazioni
Ripatransone | Il 10 e l11 dicembre un Convegno di Studio dal titolo 1205 -1571 Il Comune di Ripatransone dalla sua organizzazione in comunanzia alla sua definitiva sottomissione allo Stato della Chiesa, in più riaprirà il Museo Civico di Palazzo Bonomi Gera.
di Adamo Campanelli
Alcune opere della pinacoteca ripana
In occasione dell’ottavo centenario della nascita della città di Ripatransone (come documenta, in una pergamena, il contratto tra il vescovo di Fermo Adenolfo e i rappresentanti dei quattro castelli di Ripa) il Comune ha organizzato per tutto l’anno 2005 una serie di manifestazioni che si concluderanno il 10 e 11 dicembre, in concomitanza con “La giornata delle Marche”. Una contemporaneità non casuale, poiché perfettamente in aderenza con lo spirito di una giornata dedicata all’identità, alla memoria ed alla pace dei popoli.
Il 10 e l’11 dicembre al Teatro Mercantini si svolgerà il Convegno di Studio “1205 -1571 Il Comune di Ripatransone dalla sua organizzazione in comunanzia alla sua definitiva sottomissione allo Stato della Chiesa”.
Il convegno, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze storiche, documentarie, artistiche e del territorio dell’Università di Macerata, vede il coinvolgimento di autorevoli relatori alcuni dei quali provenienti dalle Università di Firenze, Chieti e Camerino. Un’importante opportunità non solo per approfondire l’identità storica di questo centro urbano, elevato a Diocesi nel 1571, ma per analizzare Ripatransone quale modello di crescita ed evoluzione confrontabile con le numerose ed antiche realtà urbane che caratterizzano la pluralità della regione Marche.
Questa occasione d’incontro culturale culminerà domenica 11 dicembre alle ore 16.00 con la riapertura del Museo Civico di Palazzo Bonomi Gera. L’intervento, realizzato nell’ambito della costituzione del sistema museale museipiceni.it, in rete con i comuni di Offida, Montefiore dell’Aso e Monterubbiano è la seconda tappa nella realizzazione di questo distretto culturale del museo diffuso regionale quale unità funzionale che porrà in rete 23 collezioni museali, 3 teatri storici, 3 aule d’educazioni ambientali e il consistente patrimonio storico architettonico dei 4 territori comunali.
"Il Museo Civico di Ripatransone- ha ricordato l'assessore alla cultura Remo Bruni- è uno dei più antichi della regione, istituito nel 1877, è dedicato al ripano Ascanio Condivi (biografo di Michelangelo)".
Il Sindaco Paolo D'Erasmo, ha tenuto a specificare che il merito della fruibilità fino ad oggi al pubblico, di una parte della pinacoteca, va alla passione di Giuseppe Martelli e Antonio Giannetti.
Ospitato inizialmente, assieme alla collezione archeologica che formava un unicum museale, nel Palazzo del Comune, fu spostato nel palazzo Bonomi con la donazione alla collettività del palazzo nobiliare da parte del Magistrato Uno Gera, che nella sua generosità si occupò di restaurare, ampliare le collezioni e riallestire la pinacoteca.
"Il progetto attuale - aggiunge D'Erasmo- realizzato grazie a finanziamenti europei, della Fondazione Carisap, ed investimenti del Comune di Ripatransone (per un totale di circa 250 mila euro) è stato realizzato dagli architetti Tiziana Maffei ed Antonella Nonnis, in collaborazione con la Dott.ssa Benedetta Montevecchi ed il Dott. Daniele Diotallevi della Soprintendenza d’Urbino; il Museo Tattile Statale Omero per ciò che concerne la realizzazione di itinerari museali dedicati ai non vedenti.".
L’intervento, oltre aver rivisitato l’itinerario museale ordinando cronologicamente e per tipologie le numerose raccolte, espone, le collezioni abbandonate negli anni in depositi e scatoloni.
A seguito di un lungo lavoro di inventariazione, catalogazione e restauro, si amplia lo spazio espositivo con due nuove sezioni: il Museo Storico Risorgimentale Luigi Mercantini e la Collezione Storica Etnografica.
Del Museo Storico Risorgimentale, il prof Gino Troli, curatore scientifico, ci spiega: “Questo percorso di storia risorgimentale italiana nasce per accompagnare il visitatore attraverso un richiamo di memoria delle nozioni fondamentali che ciascun cittadino italiano dovrebbe avere della vicenda ancora oggi fondante l’Unità del nostro paese … Un museo palpitante che vuole essere anche un omaggio ad un protagonista del Risorgimento nato a Ripatransone, Luigi Mercantini, immettendo la sua esistenza dentro al quadro più generale dei fatti locali e nazionali che lo coinvolsero, raccontati in maniera essenziale per stimolare nel visitatore un nuovo desiderio di approfondimento di momenti e personaggi della nostra storia troppo in fretta relegati, nella corsa al vuoto culturale dei nostri tempi ,in una sorta di limbo delle reminiscenze scolastiche, senza coglierne la valenza profonda di presupposti al nostro presente e di lezione fondamentale di umanità generosa e altruista….”.
Dallo spaccato storico dell’Italia del XIX secolo, l’itinerario museale, conduce alla sezione dedicata alla Collezione Storica Etnografica. Una sorta di wunderkammer creata dal fondatore del museo Don Cesare Cellini, che raccoglie una straordinaria varietà di oggetti donatigli da amici, nobili e religiosi, (importantissimo il rapporto con la Congregazione di Propaganda Fide, Dicastero della Santa Sede istituito nel 1622 da Papa Gregorio XV con lo scopo di organizzare tutta l’attività missionaria della Chiesa; al suo interno una figura di primaria importanza è sicuramente il Reverendo Giuseppe Michettoni, ripano Minutante di Propaganda, che si impegna per recuperare oggetti di ogni sorta), scambiati con il Museo Pigorini di Roma o acquistati all’Esposizione Nazionale di Torino del 1898.
L’intervento, con il nuovo riallestimento, permette al visitatore di effettuare un personale viaggio nel mondo ancora non libero della fine dell’ottocento, un tempo visto con il curioso compiacimento del mondo civile verso il cosiddetto ”mondo primitivo”, oggi, nell’era della globalizzazione, documento di realtà molto più vicine a noi ma ancora molto poco comprese nei valori culturali e d’identità di altri popoli.
Nella serata del 10 dicembre Piceno di Notte con Gusto . Ore 21.00 al Teatro Mercantini Marco di Stefano reciterà brani di Ugo Tognazzi con proiezione video. Ore 22.30 degustazione alla Bottega del Vino Comunale
Il 10 e l’11 dicembre al Teatro Mercantini si svolgerà il Convegno di Studio “1205 -1571 Il Comune di Ripatransone dalla sua organizzazione in comunanzia alla sua definitiva sottomissione allo Stato della Chiesa”.
Il convegno, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze storiche, documentarie, artistiche e del territorio dell’Università di Macerata, vede il coinvolgimento di autorevoli relatori alcuni dei quali provenienti dalle Università di Firenze, Chieti e Camerino. Un’importante opportunità non solo per approfondire l’identità storica di questo centro urbano, elevato a Diocesi nel 1571, ma per analizzare Ripatransone quale modello di crescita ed evoluzione confrontabile con le numerose ed antiche realtà urbane che caratterizzano la pluralità della regione Marche.
Questa occasione d’incontro culturale culminerà domenica 11 dicembre alle ore 16.00 con la riapertura del Museo Civico di Palazzo Bonomi Gera. L’intervento, realizzato nell’ambito della costituzione del sistema museale museipiceni.it, in rete con i comuni di Offida, Montefiore dell’Aso e Monterubbiano è la seconda tappa nella realizzazione di questo distretto culturale del museo diffuso regionale quale unità funzionale che porrà in rete 23 collezioni museali, 3 teatri storici, 3 aule d’educazioni ambientali e il consistente patrimonio storico architettonico dei 4 territori comunali.
"Il Museo Civico di Ripatransone- ha ricordato l'assessore alla cultura Remo Bruni- è uno dei più antichi della regione, istituito nel 1877, è dedicato al ripano Ascanio Condivi (biografo di Michelangelo)".
Il Sindaco Paolo D'Erasmo, ha tenuto a specificare che il merito della fruibilità fino ad oggi al pubblico, di una parte della pinacoteca, va alla passione di Giuseppe Martelli e Antonio Giannetti.
Ospitato inizialmente, assieme alla collezione archeologica che formava un unicum museale, nel Palazzo del Comune, fu spostato nel palazzo Bonomi con la donazione alla collettività del palazzo nobiliare da parte del Magistrato Uno Gera, che nella sua generosità si occupò di restaurare, ampliare le collezioni e riallestire la pinacoteca.
"Il progetto attuale - aggiunge D'Erasmo- realizzato grazie a finanziamenti europei, della Fondazione Carisap, ed investimenti del Comune di Ripatransone (per un totale di circa 250 mila euro) è stato realizzato dagli architetti Tiziana Maffei ed Antonella Nonnis, in collaborazione con la Dott.ssa Benedetta Montevecchi ed il Dott. Daniele Diotallevi della Soprintendenza d’Urbino; il Museo Tattile Statale Omero per ciò che concerne la realizzazione di itinerari museali dedicati ai non vedenti.".
L’intervento, oltre aver rivisitato l’itinerario museale ordinando cronologicamente e per tipologie le numerose raccolte, espone, le collezioni abbandonate negli anni in depositi e scatoloni.
A seguito di un lungo lavoro di inventariazione, catalogazione e restauro, si amplia lo spazio espositivo con due nuove sezioni: il Museo Storico Risorgimentale Luigi Mercantini e la Collezione Storica Etnografica.
Del Museo Storico Risorgimentale, il prof Gino Troli, curatore scientifico, ci spiega: “Questo percorso di storia risorgimentale italiana nasce per accompagnare il visitatore attraverso un richiamo di memoria delle nozioni fondamentali che ciascun cittadino italiano dovrebbe avere della vicenda ancora oggi fondante l’Unità del nostro paese … Un museo palpitante che vuole essere anche un omaggio ad un protagonista del Risorgimento nato a Ripatransone, Luigi Mercantini, immettendo la sua esistenza dentro al quadro più generale dei fatti locali e nazionali che lo coinvolsero, raccontati in maniera essenziale per stimolare nel visitatore un nuovo desiderio di approfondimento di momenti e personaggi della nostra storia troppo in fretta relegati, nella corsa al vuoto culturale dei nostri tempi ,in una sorta di limbo delle reminiscenze scolastiche, senza coglierne la valenza profonda di presupposti al nostro presente e di lezione fondamentale di umanità generosa e altruista….”.
Dallo spaccato storico dell’Italia del XIX secolo, l’itinerario museale, conduce alla sezione dedicata alla Collezione Storica Etnografica. Una sorta di wunderkammer creata dal fondatore del museo Don Cesare Cellini, che raccoglie una straordinaria varietà di oggetti donatigli da amici, nobili e religiosi, (importantissimo il rapporto con la Congregazione di Propaganda Fide, Dicastero della Santa Sede istituito nel 1622 da Papa Gregorio XV con lo scopo di organizzare tutta l’attività missionaria della Chiesa; al suo interno una figura di primaria importanza è sicuramente il Reverendo Giuseppe Michettoni, ripano Minutante di Propaganda, che si impegna per recuperare oggetti di ogni sorta), scambiati con il Museo Pigorini di Roma o acquistati all’Esposizione Nazionale di Torino del 1898.
L’intervento, con il nuovo riallestimento, permette al visitatore di effettuare un personale viaggio nel mondo ancora non libero della fine dell’ottocento, un tempo visto con il curioso compiacimento del mondo civile verso il cosiddetto ”mondo primitivo”, oggi, nell’era della globalizzazione, documento di realtà molto più vicine a noi ma ancora molto poco comprese nei valori culturali e d’identità di altri popoli.
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