Come l'estate 2012 anche gli incontri con l'autore volgono al termine. Ieri presso lo chalet "Club 23" di San Benedetto del Tronto è stato presentato il libro "Elogio dell'uomo perbene", di Umberto Brindani, giornalista e volto molto noto ai più, attuale direttore del settimanale "Oggi". Serata organizzata dalla libreria "La Bibliofila" di Mimmo Minuto in collaborazione con l'Amministrazione Comunale.

Come può già intuirsi dal titolo si tratta di un saggio che cerca di orientarsi nell'Italia di oggi, dove la normalità è, citando volontariamente una canzone di Lucio Dalla, è essere normali. Dove stanno sempre più venendo fuori i caratteri nazionali peggiori, che l'autore descrive ricordandone storiche definizioni letterarie. Dove in definitiva l'uomo perbene o per bene, termine di cui non è sicura nemmeno l'ortografia, è sempre più isolato e spaesato.

  Nel corso della conversazione con il presentatore, il magistrato e scrittore Ettore Picardi, Brindani ha ripercorso i punti salienti del suo lavoro. Ha spiegato con molta chiarezza che l'uomo perbene è quello che rispetta le regole. Lungi dall'essere il perbenista ottocentesco, sgradevole e falso. Ha ripercorso la mancanza di etica imperante nella società civile, nel giornalismo, nello spettacolo, ma anche nella quotidianità.

  Interessante è stata anche la dichiarazione in ordine alla paventata accusa di qualunquismo. Brindani ha affermato a tal proposito che non bisogna avere paura delle parole, chiamando le cose con il loro nome. Quindi se mancano le persone perbene bisogna raccontarlo semplicemente perché è vero.

  "Elogio dell'uomo perbene" ha natura di saggio, evidentemente, ma ha una sua interessante originalità strutturale. Infatti il testo è arricchito da cinque brillanti racconti, ciascuno focalizzato su un personaggio immaginario, che hanno un ruolo ed uno spazio cruciali. Infatti, raccordandosi con le successive e realistiche descrizioni dell'attualità, contribuiscono ancor più ad illustrare il momento storico ed il pensiero di Brindani. Tra tutti commovente la lotta contro il mare di Walter, un imprenditore-faccendiere in fuga disperata dalla giustizia, che l'autore ha rivelato essere in parte autobiografica, essendo lui stesso un velista che ha sempre lottato amando e temendo la navigazione.