Durante le tre settimane della manifestazione, pensata dalla Cooperativa Blu Service e realizzata grazie alla stretta collaborazione di tutti i soci e della Cooperativa dei produttori di pesce azzurro Tronto Pesca, sono state moltissime le persone a sfidare la fila pur di gustare prelibati piatti a base di alici, sgombro, cozze e vongole cucinate da chef esperti.

"L'evento è riuscito a catalizzare l'attenzione di turisti e persone provenienti da tutta la provincia Picena, dalla Regione e dal vicino Abruzzo. Ogni sera sono transitate nel selfservice una media di circa 500/600 persone con serate che hanno sfiorato punte di 1000 persone. Questo crediamo sia dovuto alla volontà di perseguire un solo obiettivo: valorizzare e far conoscere la gastronomia blu ovvero le ricette preparate con il cosiddetto "pesce povero". Inoltre siamo si sicuri che l'abbinamento, in un menù unico, delle tipicità del mare con i prodotti dell'entroterra abbia fatto la differenza - così giustifica il successo di pubblico Giulio Luciani, deus ex machina della manifestazione e consulente esterno di Blu Service.

"Ristoro al Porto - continua Luciani - se da un lato ha privilegiato la valorizzazione del cibo di qualità a prezzi popolari (solo 10 euro una cena completa), dall'altro è riuscito anche ad animare un'area cittadina attualmente poco vissuta dalla popolazione: la zona dell'ex stadio Ballarin che fa cerniera tra San Benedetto e Grottammare".

Inoltre il particolare apprezzamento del pubblico per l'idea e la qualità dei piatti proposti è stato dimostrato anche attraverso i nuovi canali della Rete. Basti pensare che la pagina Facebook ‘RistoroalPorto' dedicata all'evento è riuscita a collezionare quasi 1300 fan nell'arco di tutta la manifestazione e una serie di commenti a favore dell'iniziativa ogni giorno.