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"Emergenza territoriale da rivedere ma la Regione non finanzia i progetti. Che gioco è?A chi giova?"

San Benedetto del Tronto | La segreteria Provinciale della Ugl Sanità Provinciale mette i paletti e chiede interventi concreti.

Riceviamo da Cicchi Dalila, Componente segreteria Provinciale Ugl sanità Provinciale

L'emergenza non è il fiore all'occhiello di questa zona. Basta, con questi slogan si mette in bocca alle gente cose non vere.
L'emergenza nella zona 12 si è tenuta e si tiene in piedi grazie all'abnegazione dei sanitari con risorse sempre ridotte all'osso, con personale sempre scarso per il Pronto Soccorso, l'emergenza e la Rianimazione. Massimi afflussi ma personale sempre scarso.

Un sistema Territoriale ed Ospedaliero non organizzato a supporto dell'emergenza ma come zavorra all'emergenza dove la risorsa dei posti letto e quindi la gestione e la presa in carico del paziente giovane e geriatrico diventa ogni volta una salita da attraversare.

Non c'e la neurochirurgia e quindi trasferiamo tutto ciò che è operabile neurochirurgicamente mentre per il resto viene gestito in stroke unite in una Neurologia che attende sempre la guardia attiva medica. Per gli IMA (infarto del cuore ) e quindi per l'istallazione dei by pass coronarci andiamo in urgenza in Ascoli e talvolta in Ancona.

In prima linea abbiamo quindi il Pronto Soccorso, l'Emergenza Territoriale e Marittima, la Rianimazione ma nonostante ciò assistiamo a gravissime carenze di personale in ambito dipartimentale e quindi dei singoli servizi e reparti. Insomma la situazione è drasticamente peggiorata.
In Pronto Soccorso assistiamo ad un elevato turn over di Medici ed Infermieri molto spesso non sostituiti e quindi con aggravio di raddoppio turni per periodi anche molto lunghi, un infermiere del pronto soccorso continua a lasciare una sala del Pronto Soccorso per andare in una seconda uscita in emergenza territoriale, cio' oltre a fornire una cattivo servizio pone a rischio utenti e sanitari. Sulla questione gli Infermieri hanno gia' inoltrato azione legale in attesa di risoluzione.

La nostra sigla ha sempre sostenuto che occorreva fare chiarezza sul personale che andava adibito in emergenza e quello che andava adibito nelle sale cosi' come e' previsto purtroppo abbiamo trovato mille ostacoli e la promiscuita' ci ha spinti verso una carenza di personale.
E' di questi giorni che, e non si capisce se è volontà di questa Azienda o se è volonta' della regione Marche, di riorganizzare l'emergenza territoriale attraverso un sistema di ambulanza infermierizzata (in ambulanza ci va un autista, un volontario ed un infermiere) dove mentre si corre verso il paziente dietro all'ambulanza corre insieme un auto medicalizzata e cioè con medico ed autista, poi arrivati sul posto il medico valuta se deve accompagnare al ritorno il paziente oppure se mandarlo solo con l'infermiere.

Questo progetto regionale prevede la presenza di 6 infermieri che oggi NON CI SONO e quindi è intenzione "accelerare" questo processo utilizzando sempre l'unita' del pronto soccorso che viene tolta dal servizio durante quei maxi afflussi dove il personale e' prezioso piu' che mai dove l'Infermiere al triage Dio solo sa' cosa deve subire in termini di invettive e minaccie, dove l'OT (Osservazione Temporanea) interno al Pronto Soccorso ha un utilizzo di posti in barella del 300 x 100 %.In un Pronto Soccorso alla pari in termini di afflussi ad Ancona.

Chiediamo quindi alla Regione di finanziare immediatamente il progetto che ha posto in itinere altrimenti non si capisce come mai tutta questa fretta di aumentare la percorribilita' kilometrica quando basterebbe attendere le unita' infermieristiche per disegnare una piu' efficace emergenza territoriale.

31/01/2010





        
  



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