I 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma: a San Ginesio riunita la comunità maceratese
| MACERATA - Nella città dei Monti Azzurri si sono incontrati i sindaci dei comuni maceratesi con i loro gonfaloni, il Prefetto Ferdinando Buffoni ed i rappresentanti della Provincia
Un momento della manifestazione
Contemporaneamente a Berlino anche a San Ginesio sono risuonate ieri mattina le note dell’ “Inno alla Gioia”, di Beethoven. Nella città tedesca ad eseguire l’Inno d’Europa è stata un’orchestra; nell’auditorium Sant’Agostino, invece, le corali di San Ginesio, Esanatoglia, Visso, Cingoli ed Urbisaglia dirette dal M° Mario Baldassarri.
Diverso lo scenario, diversa la risonanza mediatica e la rilevanza politica, diversi i protagonisti – nella capitale della Germania capi di Stato e di Governo insieme ai rappresentanti dell’Unione Europa; nella città dei “Monti Azzurri” sindaci dei comuni maceratesi con i loro gonfaloni, insieme al Prefetto, Ferdinando Buffoni, e ai rappresentanti della Provincia – ma sia a Berlino che a San Ginesio, così come in tutte le città d’Europa, piccole e grandi, uguali sono stati i sentimenti, i significati e gli auspici di una celebrazione: i 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma, che il 25 marzo 1957 segnarono l’avvio dell’Unione Europa.
Un processo non ancora pienamente compiuto e che deve continuare ad essere alimentato dal basso con il “cercare di porre – ha detto il presidente della Provincia, Giulio Silenzi nel suo intervento conclusivo a San Ginesio – le condizioni per sentirsi comunità, a partire da quella locale, per procedere verso una maggiore integrazione e non far prevalere gli egoismi nazionali”.
La scelta di San Ginesio come sede delle cerimonia, organizzata d’intesa tra la Provincia e il Comitato provinciale per la valorizzazione della Cultura della Repubblica, costituito presso la Prefettura di Macerata, è stata dettata da una ricorrenza e nelle stesso tempo da un’opportunità: ricordare a tutti il giurista Alberico Gentili, padre indiscusso del Diritto internazionale, che a San Ginesio nacque nel 1552. Lo hanno sottolineato nei loro interventi sia il sindaco Pietro Enrico Parrucci che il presidente della Comunità montana, Giampiero Feliciotti, ma soprattutto Pepe Ragoni che – come presidente del Centro Studi Gentiliano – ha presentato in anteprima le manifestazioni per il IV centenario della morte di Alberico Gentili in programma nel corso del 2008 tra New York, Londra, Ginevra, Roma, Padova e naturalmente San Ginesio. “Gentili – ha detto l’assessore provinciale alla cultura, Donato Caporalini – è stato un europeista ante litteram in quanto i suoi principi per una società giuridica moderna e la sua fondamentale idea di società fondata sui diritti umani sono stati alla base del “Manifesto di Ventotene” dell’agosto 1941, “Per un'Europa libera e unita", che ha poi ispirato l’Unione Europea”.
Su come “da un’’Europa dilaniata dalla seconda guerra mondiale si arrivò alla firma dei Trattati di Roma del 1957” è stato il tema della relazione tenuta dal prof. Cesare Pinelli dell’Università di Macerata, per il quale le differenti culture e tradizioni dei vari Paesi costituiscono oggi il valore aggiunto dell’Unione europea, anche se proprio per queste differenze difficilmente si potrà arrivare ad una vera federazione di Stati.
Anche il tempo meteorologico – oltre che la figura di Alberico Gentili - ha voluto fare da “ponte” tra Roma e Berlino. La cerimonia di San Ginesio, infatti, si è aperta in una mattinata soleggiata, come è stato nella capitale tedesca e si è chiusa sotto la pioggia come quel lunedì 25 marzo del 1957 a Roma.
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26/03/2007
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Betto Liberati







