“Il fallimento della gestione dell’Ato 5, da parte del centro destra, non può essere mascherato dietro presunti vizi procedurali che non sussistono. Prendere a pretesto – come fa il consigliere Castelli – l’interpretazione di codicilli vari, denota la volontà politica di stendere un velo sulla passata gestione dell’Ambito, contraddistinta da una carenza di programmazione e scarsità d’investimenti che hanno reso del tutto insufficiente l’attività dello stesso Ato.

Ritengo la nomina del nuovo presidente legittima e condivido l’accortezza con cui la Provincia di Ascoli Piceno ha gestito la situazione. I problemi irrisolti restano tutti sul tappeto, nonostante la polemica sollevata da Castelli, per cui è opportuno ripartire su nuove basi, con nuovi amministratori che sappiano interpretare le esigenze del territorio e garantire i servizi necessari.

Occorre superare celermente i ritardi accumulati negli ultimi anni e sostenere, da subito, le azioni indispensabili per consentire all’Ato di rispondere alle necessità delle comunità locali. Indugiare sulle polemiche non contribuisce a risolvere le questioni sul tappeto. Ma questo, a qualcuno, sicuramente non interessa, perché privilegiare l’interpretazione di una norma è meno rischioso di discutere sulla passata gestione. Va comunque evidenziato che la Regione ha sospeso la propria iniziativa legislativa, in attesa che vengano compiutamente definiti i contenuti dell’atto legislativo del ministro Lanzillotta.

Poi farà la sua parte, come sempre fatto, per assecondare le esigenze territoriali con riferimenti normativi certi e rispondenti alle necessità locali. Valutiamo positivamente anche il ruolo di coordinamento che la Provincia di Ascoli Piceno e le forze politiche hanno svolto nell’occasione del rinnovo del nuovo Consiglio di amministrazione dell’Ato e la scelta di affidare al nuovo cda il compito di approvare il piano d’ambito, per poi procedere all’affidamento del servizio in house”.