“Sono parole che turbano molti di noi” disse Arnoldo Torres il quale l’anno scorso aveva lavorato nella campagna per la rielezione di Arnold Schwarzenegger a Governatore della California. Torres si riferiva naturalmente ai commenti del governatore sugli immigranti messicani che furono resi noti dal Los Angeles Times.

Le informazioni formano parte di alcune registrazioni fatte dallo staff di Schwarzenegger mentre discutevano questioni che credevano essere private. Le conversazioni furono messe nel sito internet del governatore temporaneamente ed eventualmente divulgate dalla stampa.

Alcuni dei commenti di Schwarzenegger sono naturalmente offensivi non solo ai latinos ma a tutti gli americani. In un caso in particolare il governatore parla di una legislatrice Latina e la descrive come “caliente” per essere di genitori ispanici e afro-americani. In un altro caso si sente Schwarzenegger dire che i messicani non fanno nessuno sforzo per integrarsi. Una volta, segue il governatore, trovandosi a Lynwoood, una cittadina vicino di Los Angeles nella California meridionale, tutti parlavano spagnolo dandogli l’impressione di trovarsi nel Messico. I messicani, secondo lui, cercano di ricreare il Messico in California. Nelle registrazioni il governatore condanna anche la legge federale del 1986 approvata da Ronald Reagan la quale diede la residenza legale a 2 milioni di clandestini.

Le registrazioni includono commenti che ribadiscono posizioni pubbliche di Schwarzenegger sull’immigrazione. Per esempio l’anno scorso l’ex attore aveva elogiato i Minutemen, un gruppo di americani di estrema destra i quali hanno cercato di chiudere la frontiera con il Messico. Il presidente George W. Bush aveva chiamato questo gruppo “vigilantes” per le loro tendenze poco liberal. Schwarzenegger aveva anche detto che la frontiera con il Messico si doveva “chiudere” il che naturalmente impedirebbe ai clandestini di entrare negli Stati Uniti. La chiusura impedirebbe ovviamente anche l’entrata ai messicani con documenti legali. Una volta accortosi dello sbaglio Schwarzenegger disse che era stato frainteso e la colpa era della sua conoscenza limitata dell’inglese.

Malgrado queste vedute che sicuramente si classificherebbero anti-immigranti Schwarzenegger è riuscito a cambiare e raddolcire le sue posizioni. Oggi, ad esempio, si dice contrario al muro di 700 miglia che il governo americano voleva costruire al confine con il Messico affermando che ciò non impedirebbe l’entrata dei clandestini. Lo ha comparato infatti al Muro di Berlino. Ha dichiarato di sostenere il concetto di legalizzazione per coloro che la meritano. Nei suoi ultimi interventi ha dimostrato anche una conoscenza profonda che rispecchia umanità e comprensione sulla complessa questione dell’immigrazione. Ha anche riconosciuto che alcuni clandestini hanno figli che sono cittadini americani e quindi non si possono “separare” queste famiglie con la deportazione dei genitori.

La recente proposta del Governatore di istituire un servizio di sanità per tutti i californiani non distingue legali da illegali. “I bambini sono bambini” ha detto Schwarzenegger e meritano le cure mediche di cui hanno bisogno indipendentemente dallo status legale dei genitori. Lo stesso si applicherebbe ai genitori dato che solo padri e madri sani potrebbero prendere cura dei loro figli.

Le posizioni di Schwarzenegger sono complesse e riflettono le sfide inerenti nella questione dell’immigrazione. Tutti gli americani hanno difficoltà con il tema perché, in realtà, come Schwarzenegger sono immigranti, alcuni venuti di recente, altri da parecchie generazioni. Dunque è difficile chiarire l’ideologia di Schwarzenegger sull'immigrazione anche perché come un buon politico lui cambia e si adatta. Nonostante alcune frasi accolte con gioia dalla destra del partito Repubblicano, l’ex attore ha capito che la sensibilità agli immigrati può rendere dividendi politici vedendoli come essere umani invece di criminali.

Si è speculato che la sterzata a sinistra di Schwarzenegger è dovuta alla moglie, Maria Shriver Kennedy. Forse. Ma c’è anche la questione di espedienza politica. Il voto latino della California ha raggiunto il 14% del totale ed è in continua crescita. Nell’ultima elezione del novembre scorso Schwarzenegger ha ricevuto il 40% del voto latino che per un Repubblicano è veramente eccellente. La sua strategia sembra dunque indicare la strada per i politici che vogliono avere successo: non sottovalutare le necessità di un gruppo etnico in continuo aumento.

*PhD Professor of Romance Languages Allan Hancock College 800 South College Santa Maria