Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Via Saffi. Una casa di troppo ?

San Benedetto del Tronto | Sembra che anni fa il Comune, proprietario della catapecchia, perché di questo ormai si tratta, usasse l’immobile come casa parcheggio....

di Carmine Rozzi


A prima vista la costruzione in Via Saffi, al numero 5, sembra composta da una sola abitazione ma poi lungo tutto il lato nord dell’edificio si nota una lunga veranda con tanti piccoli ingressi, tanto da far pensare che un tempo vi fossero dei piccoli appartamenti. Sembra che anni fa il Comune, proprietario della catapecchia, perché di questo ormai si tratta, usasse l’immobile come casa parcheggio per nuclei familiari sfrattati o in situazioni di momentaneo disagio. Il progetto dovette fermarsi anzitempo perché le condizioni dell’edificio erano diventate così fatiscenti da non poter essere più adibito a luogo di permanenza.

Durante l’amministrazione Perazzoli fu predisposto lo sgombro delle masserizie e dell’arredamento, furono sigillati gli ingressi e fu transennato l’edificio. Da questo momento in poi quell’area di proprietà pubblica, acquisita molti anni addietro al tempo dell’esproprio dell’intera zona del Parco Saffi, è stata lasciata a sé stessa.

Il terreno e le vestigia cadenti della costruzione oggi si presentano nel degrado più assoluto; erbacce, calcinacci, pezzi di muri sbriciolati e rifiuti di vario genere ingrandiscono a vista d’occhio. Il presidente del quartiere Paese Alto, Patrizia lo Giacco, precisa: “Le case disagiate, per usare un eufemismo, di Via Saffi sono per noi una costante. Si contano a decine i nostri esposti fatti alle diverse amministrazioni, tutti regolarmente protocollati e documentati”.

La situazione di abbandono del posto ha attirato nel tempo la presenza di persone anch’esse abbandonate a sé stesse per le quali è difficile ricevere una mano o un aiuto causa i pregiudizi e le paure che in genere si hanno nei riguardi di individui emarginati dalla società o caduti nei difficili e tremendi vincoli delle dipendenze. Arrivano a tutte le ore, sia di giorno che di notte. A volte in piccoli gruppi di due o tre, ma nella maggior parte dei casi, sono da soli.

Come svoltano l’angolo di Corso Mazzini iniziano a camminare in modo guardingo spaziando lo sguardo in tutte le direzioni per accertarsi che sia libero. Poi, una volta raggiunta la transenna, da tempo divelta, si intrufolano dentro a un edificio fatiscente per uscirne dopo un po’. Questo rituale giornaliero si ripete a tutte le ore. Riferiscono alcuni abitanti della zona che a volte, all’interno del caseggiato, sembrano svolgersi delle vere e proprie contrattazioni con tanto di sentinelle o “pali” i quali, dall’alto della terrazza panoramica scrutano la via e, cellulari alla mano, sono pronti ad avvisare nel caso di arrivi “indesiderati”.

Il disagio della struttura si è presto unito a portatori di quello umano creando di fatto una piccola comunità forzatamente abusiva e clandestina la quale ogni volta che entra nell’edificio rischia di fatto la vita perché i tetti sono pericolanti e, secondo una perizia tecnica, rischiano di crollare da un momento all’altro.

A questo si aggiunge che la nuova realtà non poteva fare a meno di impattare violentemente con quella, se si vuole, più fortunata e socialmente consolidata del quartiere. Da qui le innumerevoli denunce, esposti, richieste di intervento da parte degli abitanti la zona che però hanno paura di ritorsioni e preferiscono mantenere il più stretto anonimato. Le autorità costituite dal canto loro fanno sapere che il loro compito può solo limitarsi ad intervenire e rimuovere le eventuali presenze abusive ma non possono certo risolvere il problema a monte.

L’Assessore ai LL.PP Giancarlo Vesperini sembra essere al corrente della situazione tanto da averla inserita tra le opere prioritarie d’intervento:”E’ indubbio che il caseggiato così com’è non ha ragione di esistere. Al più presto partiranno lavori di risanamento e ristrutturazione, poi vedremo quale sarà il miglior indirizzo possibile. Non ci vuole molto a capire che degrado chiama degrado e quindi la riqualificazione sarà al tempo stesso strutturale e sociale”.

11/07/2006





        
  



2+5=

Altri articoli di...

Cronaca e Attualità

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)

San Benedetto

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati