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Residenti Via S. Giovanni. "Vogliamo essere classificati come E 4"

San Benedetto del Tronto | L'insolita richiesta ha motivazioni ben precise consci dei danni apportati dall'inondazione del '92 e dalla lentezza dei lavori per mettere in sicurezza il Fiume Tronto.

di Carmine Rozzi

da sinistra Gioacchino Perozzi, Luigi Piunti, Gianluca Pasqualini


L’ultima esondazione del fiume Tronto avvenuta nel ’92 fu disastrosa. Il disastro non si tramutò in tragedia solo perché l’acqua iniziò ad invadere il territorio quando ancora c’era luce e la gente era sveglia. Da anni enti e realtà regionali oltre che territoriali cercano di definire le cause e approntare i rimedi necessari affinchè tutto ciò non abbia a ripetersi. Del problema sono interessate tre Regioni (Marche, Umbria, Abruzzi) e tre province (Ascoli, Teramo, Rieti). Si fanno progetti come quello del ponte sulla SS.16 , più volte annunciato come redatto ed approvato la cui data d’inizio slitta puntualmente ad ogni scadenza.

Si stanziano fondi mai utilizzati (17 milioni di euro di circa quattro anni fa) il cui importo è diventato oggi irrisorio per il lievitare dei costi e dei materiali. L’attuale Amministrazione, visto il ritardo dei lavori di sistemazione dell’alveo e consci degli intoppi inevitabile dovuti agli obbligatori passi burocratici, ha pensato di attivarsi per far riprendere il settore dell’edilizia (attualmente ci sarebbero circa due milioni di Bucalossi non riscossa) apportando alla prossima Conferenza dei Servizi di mercoledì 13 luglio proposte di modifica tese a rivedere alcune zone tutt’ora soggette a vincoli idreologici.

Secondo la proposta, tolta la zona Sentina e quella compresa tra la sponda del fiume fino all’altezza della Ascoli- Mare, tutte le altre aree ancora soggette a vincolo “E4” andrebbero riviste e riclassificate come zona “E2” con relativo permesso di costruire rispettando determinati standard di sicurezza chiamate “mitigazioni”. Questo per poter permettere alla città di espandersi in attesa che si completino i lavori di messa in sicurezza del fiume, rettificando certe “anomalie” di metodo visto che , al momento di decidere e delimitare le varie zone di rischio, in certi casi sembra siano stati usati parametri a dir poco approssimativi. Ad esempio, per individuare i confini dell’inondazione, in alcuni casi ci si sarebbe basati semplicemente ed incredibilmente sul luogo di provenienza delle richieste di risarcimento.

Tuttavia non tutti si dichiarano entusiasti dell’iniziativa promossa dall’attuale Giunta e a quest’ultima si oppongono con fermezza un gruppo di cittadini del quartiere Agraria. Il signor Luigi Piunti, di concerto con il Quartiere rappresentato dal Vice Presidente Gioacchino Perozzi e spalleggiato dal Consigliere Comunale dei Ds Gianluca Pasqualini, ha promosso una petizione raccogliendo circa 70 firme, nella quale si chiede che:”… come misura di sicurezza, anche l’area a Nord della strada San Giovanni, fino all’altezza dell’attuale canale di irrigazione (circa 245 metri dalla strada), delimitata a ovest dalla autostrada ed a est dalla statale 16, sia classificata “E4” (come la fascia a sud della Ascoli-Mare), ovvero ad alto rischio di esondazione e di conseguenza sia lasciata libera. Nella nota si chiede inoltre che tale area rimanga destinata a colture agricole dove nessuna costruzione possa essere realizzata affinché, nel caso di una nuova alluvione, essa possa funzionare come bacino di raccolta delle acque….” .

Questo in attesa di una definitiva messa in sicurezza dell’intero Fiume, compreso ponti e alveo. I promotori tengono a precisare che il loro non è un tentativo di intralciare il proseguio dei lavori del P.A.I (Piano per l’Assetto Iderologico) ma intendono avviare una “partecipazione” con l’Ente stesso per cercare insieme di salvaguardare gli interessi generali e personali di chi in quelle zone ci abita. La petizione popolare dei residenti la zona San Giovanni di Porto d’Ascoli è stata inviata all’Autorità di Bacino, al Presidente della Provincia di Ascoli, al Sindaco di San Benedetto e al Prefetto di Ascoli e il testo integrale lo si può trovare nei nostri allegati riportati in fondo pagina.

10/07/2006





        
  



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