Maxi-sequestro della guardia di finanza di Ascoli: 40.868 fibbie di cinture recanti marchi Dolce & Gabbana, Gucci e Louis Vuitton Paris, oltre a 5 stampi in metallo, sono stati rinvenute in un capannone industriale situato a Castel di Lama.

Per l’operazione denominata Golden belt, seguita ad accurate indagini del comando di cCmpagnia sono state denunciate a piede libero 4 persone, 2 campane e 2 residenti tra la provincia ascolana e quelle limitrofe, per concorso nei reati di “contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali” e per “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”.

I 2 campani, sorpresi dai militari in servizio al Nucleo Mobile della dipendente Compagnia ascolana mentre caricavano su un furgone Ducato la merce, hanno dichiarato di essere solamente incaricati del trasporto; le cinture erano dirette ad Ancarano. Ad incaricare i 2, il titolare di un ditta individuale con sede nella stessa cittadina abruzzese, recentemente oggetto dalla Tenenza di Nereto di un sequestro di 20 mila pezzi giudicati contraffatti in quanto il titolare non aveva esibito alcuna licenza che lo autorizzasse produrli.

Denunciato anche il titolare del magazzino lamense, che aveva dato la disponibilità al suo utilizzo e che ha dichiarato alle Fiamme Gialle di non essere a conoscenza di quanto avveniva all’interno. Da verificare ora l’esistenza di un contratto di affitto e l'eventuale coinvolgimento del proprietario nell’operazione criminosa.

L’operazione Golden Belt,  tesa alla tutela non solo dei produttori e dei commercianti, ma anche dei consumatori , rientra in una delle principali mission delle Fiamme Fialle. «La guardia di finanza, alla luce del D.Lgs. 68/2001, è la forza di polizia con maggiore propensione e titolarità nell’azione di contrasto a fenomeni di contraffazione e di immissione in commercio di prodotti non conformi agli standard di sicurezza europei e in generale, a tutte le azioni illecite che alterino il normale funzionamento del mercato concorrenziale», ricorda il comandante provinciale Col. T. SFP Giuseppe Montanaro.

Infatti per combattere in modo ancora più incisivo il fenomeno a partire dai più giovani spesso attratti dal basso prezzo dei prodotti che imitano le griffe più di moda, la locale Guardia di Finanza ha iniziato un’attività di sensibilizzazione sulla contraffazione dei marchi presso gli istituti superiori della provincia.

Di certo l’attenzione delle Fiamma Gialle rimane altissima. Basti pensare che dal mese di gennaio la Guardia di finanza provinciale ha portato a segno operazioni di contrasto alla contraffazione per un totale di 60mila pezzi sequestrati (soprattutto capi di abbigliamento), il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Oltre ai 2 mila giochi che non rispondevano alle norme di sicurezza; ai 3 mila Cd e Dvd; ai 79 soggetti verbalizzati; 57 denunciati e 5 tratti in arresto.

«Da sottolineare poi che di tutto l'introito proveniente da questo business illegale – chiarisce il comandante Montanaro –  solo una piccola parte rimane nelle tasche dell'ultimo anello della filiera; la gran parte infatti finisce nelle mani dei sodalizi criminali che organizzano il traffico di beni contraffatti su ben più ampia scala».