Concerto veramente originale quello che si è tento domenica sera alla sala Kursaal di
Grottammare.

Nonostante l'estrema vicinanza temporale con la magnifica esibizione di Tuck and Patti e
nonostante la scarsa pubblicità e risonanza data all'evento, che si sarebbe dovuto svolgere
il prossimo mese, ma che per richiesta dell'artista è stato necessario anticipare fulmineamente, il Bitches Brew ha ottenuto un nuovo successo.

La sala era gremita anche questa volta, segno dell'indiscutibile presa che il club e nello specifico la rassegna "Paesaggi Sonori" ha innescato nella gente.

E Bill Evans è stato il protagonista di questa ennesima conferma di entusiasmo da parte del pubblico.

Il blasonato sassofonista americano, forte di un successo e di una fama mondiale che lo ha portato
a collaborazioni e incisioni assieme ai più grandi artisti del panorama internazionale, si è presentato sul palco dello storico locale
rivierasco accompagnato da una band d'eccezione, ma sopratutto particolare.

Segno di questa particolarità del progetto,senza ombra di dubbio, la formazione, accostando da protagonisti alle note del sax
anche strumenti inusuali per il genere, ovvero il banjo e il feedle (anche detto violino...).

I compagni di viaggio di Evans erano Joel Rosenblatt alla batteria, Ric Fierabracci al basso, proveniente dalla Chick COrea electric Band, il giovane Ryan Cavanaugh al banjo, promettente talento di questo affascinante strumento per lo più oscuro alla cultura musicale europea,
e Christian Howes al violino tradizionale ed elettrico.

Viaggio musicale che si è protratto per quasi due ore, tra soli individuali e armonie di gruppo; Funky, molto Funky, ma anche frequenti richiami
ora al country e al folk, tanto cari alla cultura americana, ora alla musica classica, sopratutto nelle divagazioni con il violino.

Esperienza da vendere per i componenti della band, anche da parte4 del giovane "banjista", a proprio agio sul palco ( "prima volta per lui in Italia, prima volta in Europa, prima volta fuori dal North Carolina"), trasformatosi spesso in chitarrista di esperienza con soli a profusione anche distorti e molto, molto rock.

Questo fino al bis che ha chiuso l'esibizione, teatro del simpatico siparietto tra Evans e Howes, divertiti a copiarsi gli assoli e i riff con i rispettivi strumenti, poi accompagnati nell'ultimo brano dal resto della band, brano in cui ognmuno di loro ha riscaldato ulteriormente gli animi del pubblico
con digressioni virtuosistiche esaltanti.

Luci accese e pubblico soddisfatto per aver assistito ad un altro concerto degno di essere chiamato tale.

Concerto che ha fattyo da relè ad un'altra collaborazione appena nata ( ma già al secondo appuntamento) e che si preannuncia destinata a durare nel tempo, ovvero quella tra il club e il comune di Grottammare, rappresentato domenica dalla persona di Enrico Piergallini, assessore alla cultura.

Piergallini ha espresso ampia soddisfazione per un sodalizio ormai, assicura, solido, con un club che, come ha detto prima dell'inizio della serata, i presenta ormai come una delle associazioni culturali più importanti e soprattutto più valide nel panorama locale e non solo.

Associazione che, come ha ricordato lui stesso, fa ancora sperare in una cultura avanzata e possibile, diversificata dalla massificazione che la tv e i media vogliono imporci, una sorta di rivincita dell'onesta intellettuale incoraggiata da tutte le persone presenti in salache hanno scelto il bello, la cultura.

Ora l'appuntamento è per il 24 maggio, con la serata conclusiva della stagione, che vedrà solcare il palco dell'HOtel International, sede storica del club, John Patitucci, bassista che non ha bisogno di presentazioni, a degna conclusione di unastagione musicale esaltante.