Giornata mondiale dell'acqua
| ANCONA - Quarchioni basta agli sprechi quotidiani. La cultura del risparmio idrico prima di tutto, e maggiori investimenti contro le perdite di rete
L’accesso all’acqua è un diritto che va garantito a tutti. Eppure un miliardo di persone non hanno accesso all’acqua potabile e 2,6 miliardi non sanno cosa siano i servizi sanitari. Ma paradossalmente il consumo di acqua in bottiglia è cresciuto del 57%.
Oggi, giornata mondiale dell'acqua, Legambiente rilancia “Acqua: bene comune dell’umanità, diritto di tutti”, la campagna finanziata dall’Unione europea e realizzata insieme a Cevi, Cipsi, Cospe, Cric Afvp, Cerai, Dimitra.
Lo scopo è far diventare l’accesso all’acqua un diritto universale, a partire dalla condivisione di alcuni obiettivi: diffondere il diritto all’acqua come un diritto inalienabile; liberare in tutto il mondo gli schiavi dell'acqua; ridurre i consumi e gli sprechi devastanti; trasformare l’acqua in uno strumento di pace e uguaglianza; creare un servizio pubblico mondiale dell'acqua; favorirne la gestione pubblica.
Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità infatti, sotto i 50 litri d’acqua al giorno si può già parlare di sofferenza da mancanza d'acqua.
Di fatto il 40% della popolazione umana vive in condizioni igieniche impossibili, soprattutto per carenza di acqua e se nei paesi africani il consumo varia in media tra i 12 e i 50 litri al giorno per abitante, nei paesi europei è tra i 70 e 250 litri (noi italiani siamo ai vertici dei consumi europei, proprio con 250 litri) e negli Stati Uniti raggiunge addirittura i 700 litri. Ad aggravare il quadro globale, secondo il quarto forum organizzato in Messico dal Consiglio mondiale dell’acqua, le riserve mondiali per abitante vanno pesantemente riducendosi.
Una situazione drammatica, quella vissuta dal 40% della popolazione mondiale, profondamente lontana da quella delle Marche.
Secondo i dati del Rapporto 2005 del Comitato per la Vigilanza sull'uso delle risorse idriche infatti, nelle Marche la dotazione giornaliera procapite è di 223 lt; la copertura del servizio di depurazione (rispetto al fabbisogno, gli abitanti serviti e la potenzialità degli impianti) è del 76,3%; la fonte del prelievo è da sorgente per il 62,7%, da acque superficiali per il 22% e da pozzi per il 15,3%; il volume captato è di 178,05 milioni di m3, ma quello fatturato di 120,53 milioni di m3 , il che significa che nel 2004 oltre 50 milioni di m3 di acqua sono finiti in perdite di rete.
“L'acqua è un bene di tutti, ma non è illimitata – commenta Luigino Quarchioni, Presidente Legambiente Marche – ecco perché bisogna far permeare sempre più la cultura del risparmio e dell'uso più consapevole di questa risorsa. Oltre alla sensibilizzazione però, servono anche maggiori investimenti pubblici per il miglioramento della rete distributiva, dove si verificano ancora troppe perdite. E se è vero che nell'attuale scarsità di risorse pubbliche, reperire i finanziamenti necessari potrebbe riflettersi in un aumento delle tariffe finali all'utenza, siamo anche consapevoli che una scelta impopolare, ma coraggiosa come questa, da non applicarsi alla quota dei consumi considerata necessaria, contribuirebbe indirettamente anche a una maggiore responsabilizzazione degli utenti”.
Dati interessanti sono anche quelli di Ecosistema Urbano 2006 di Legambiente (XII rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di Provincia): rispetto alla qualità delle acque potabili, considerati i nitrati, Ancona, Pesaro e Macerata presentano valori NO3 di molto inferiore al valore limite di 50mg/l fissato per legge, quanto alle perdite di rete, si va dal 5% di Macerata, al 23% di Ancona, al 27% di Pesaro. (per Ascoli Piceno entrambi i dati non sono disponibili).
“Abbiamo una grande disponibilità di acqua potabile di buona qualità – continua Quarchioni - eppure da un lato si registrano ancora troppe dispersioni nelle condutture, dall'altro continuano a crescere i consumi di acqua minerale in bottiglia. Un business stratosferico quest'ultimo, che oltre ad essere in contrasto con il valore universale dell'acqua, intesa come diritto di tutti e inalienabile, porta con sé l'impatto ambientale dei trasporti e dello smaltimento di tonnellate e tonnellate di imballaggi in pet ”.
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23/03/2006
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