Un successo sabato per la presentazione di Fermo Bioenergia, il progetto lanciato dal comune capoluogo della quinta provincia marchigiana per offrire una proposta capace di assicurare ai dipendenti Sadam una ricollocazione lavorativa e al territorio un’occasione di sviluppo attraverso le energie alternative. Una platea folta al Centro Congressi San Martino, con molti dipendenti dello zuccherificio di Campiglione, diversi agricoltori e lavoratori dell’indotto, responsabili di varie associazioni ed esponenti politici.

Il lavoro, realizzato da un’equipe formata dal prof, Vincenzo Naso, l’ing. Enrico Bocci, i dott. Andrea ed Emanuele Fano, parte da una triplice proposta: una centrale elettrica per la combustione di biomasse legnose; una produzione di biocarburanti; l’utilizzo dei calore residuo per l’energia di serra. Un progetto che ha visto l’apprezzamento del segretario Cisl Sergio Retini, che ha ringraziato la determinazione del sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio. Reazioni positive anche dalla stragrande maggioranza delle persone presenti, tra cui anche Giancarlo Pennuti, responsabile dell’Associazione Nazionale dei Bieticoltori.

Ma Fermo bioenergia non conta solo reazioni positive. Dalla Cgil arrivano infatti reazioni critiche, e l’assessore regionale alll’agricoltura, Paolo Petrini, sembra intenzionato a proseguire con il progett, già approvato dalla Regione, con la riconversione in centrale elettrica ad olii vegetali.