I residenti del grattacielo protestano per il rumore. Il Flexus chiude, i ragazzi si disperano.
Porto San Giorgio | La famosa discoteca "Flexus" a seguito della protesta degli inquilini dei piani superiori sarà costretta a chiudere. I ragazzi perdono cosi un luogo di ritrovo.
di Alessio Carassai
Si attendono gli ultimi rilevamenti sonori dell'Arpam all'interno degli appartamenti del grattacielo, ma la discoteca Flexus sembra destinata a chiudere. Le numerose proteste anazante dai residenti, proprio come l'anno scorso hanno raggiunto l'bbiettivo, a nulla sono serviti i lavori di ammodernamento e insonorizzazione dell'impianto acustico all'inteno del locale.
I ragazzi che però frequentano la discoteca sono piuttosto sconcertati anche perchè significa costrimngere molti di questi ragazzi a prendere la macchina e percorrere diversi chilometri in direzione di altri locali da ballo. "In città sono due le discoteche - ha precisato Gianluca Marziali - se una chiude è chiaro che molti ragazzi dovranno spostarsi sopratutto il sabato sera in direzione di altri locali". Un fattore che deve fare riflettere ulteriormente. è il fatto che in questo periodo il Flexus stava andando piuttosto bene, ogni serata registrava un numero sostanzioso di giovani, non solo sangiorgesi o fermani, ma anche di altri paesi più piccoli dell'entroterra.
"Sono un frequentatore assiduo - ha raccontato Stefano Grifi - e la musica non è alta è uno dei pochi locali dove al tavolo si può parlare. Chiuderlo significa togliere un luogo di ritrovo ai giovani".
I ragazzi che però frequentano la discoteca sono piuttosto sconcertati anche perchè significa costrimngere molti di questi ragazzi a prendere la macchina e percorrere diversi chilometri in direzione di altri locali da ballo. "In città sono due le discoteche - ha precisato Gianluca Marziali - se una chiude è chiaro che molti ragazzi dovranno spostarsi sopratutto il sabato sera in direzione di altri locali". Un fattore che deve fare riflettere ulteriormente. è il fatto che in questo periodo il Flexus stava andando piuttosto bene, ogni serata registrava un numero sostanzioso di giovani, non solo sangiorgesi o fermani, ma anche di altri paesi più piccoli dell'entroterra.
"Sono un frequentatore assiduo - ha raccontato Stefano Grifi - e la musica non è alta è uno dei pochi locali dove al tavolo si può parlare. Chiuderlo significa togliere un luogo di ritrovo ai giovani".
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17/01/2004
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