Alle origini del cinema di Takeshi Kitano
Grottammare | Al Kursal "Violent cop", il primo film del regista giapponese autore di Sonatine e Dolls
di Gianluca Traini
Prosegue al Kursal la retrospettiva "La solitudine del samurai" dedicata al cineasta giapponese Takeshi Kitano. Dopo la proiezione della video intervista Takeshi Kitano: l'imprevedibile, curata da J.P.Limosin, svoltasi il 9 gennaio, è prevista per stasera alle 21 e 30 la visione del primo film girato dall'autore giapponese: Violent cop, del 1989.
Alla regia di questo suo primo film, di cui è anche il protagonista, Kitano arrivò quasi per caso, dopo l'uscita di scena del regista a cui era stato inizialmente affidato il progetto di questo noir orientale. E sotto le mani di Beat Takeshi il film si tramutò da poliziesco di ordinaria amministrazione in un opera dalle caratteristiche quasi sperimentali, caratterizzata da esplosioni di violenza improvvise ed estranee a qualsiasi logica della suspanse, in linea con un protagonista, l'irregolare e solitario detective Azuma, che a mano a mano che procede la storia sembra andare incontro alla propria sconfitta e a quella morte che è al centro di molto cinema di Kitano.
Anche se non è certamente al livello di film come Sonatine o Hanna-bi, Violent cop presenta già nella sua veste di opera prima molti segni di quello che è oggi il cinema del regista giapponese più in voga in Occidente, a partire da quelle scenografie essenziali e da quei dialoghi minimi che tendono a mettere in risalto la violenza incontenibile di un mondo segnato dalla sua stessa brutalità.
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16/01/2004
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