Schubert, Ravel, ostakovic: l'alta orologeria del trio Dindo, De Maria, Quarta
| ANCONA - Il concerto di domenica 11 gennaio entra negli annali dello Sperimentale di Ancona
di Giovanni Desideri
Il pubblico aveva già apprezzato la prima parte del concerto, che prevedeva il "Trio in si bem. magg. op. 99 D 898" di Schubert: applausi forti, convinti, interminabili, come non sempre accade. Stesso entusiasmo per il "Trio in la maggiore" di Ravel nella seconda parte. Ma quando Enrico Dindo (violoncello) ha annunciato come bis l'"Allegro con brio" dal "Trio n. 2 op. 67" di ostakovic, prima si è intuito un livello ulteriore all'"ottimo", poi se ne è avuta la prova nei tre minuti di questo brano, definitiva consacrazione di un affiatamento perfetto, di un meccanismo impeccabilmente funzionante tra Dindo, Pietro De Maria (pianoforte) e Massimo Quarta (violino). Un concerto, quello di domenica 11 gennaio (inizio alle 17,30), che è entrato negli annali del Teatro Sperimentale di Ancona.
Carichi di riconoscimenti internazionali, i tre sono oggi tra i maggiori musicisti italiani (e non solo). Il suono stupefacente di ognuno di essi, le rispettive individualità, non impediscono tuttavia una simbiosi perfetta in una formazione dagli equilibri così difficili come il trio. Il segreto era visibile già durante l'esecuzione: divertimento nel suonare insieme, amicizia, intesa personale (conferma nel dopo concerto da parte degli stessi musicisti, che hanno apprezzato anche l'acustica del Teatro, giusto "un po' secca", ed hanno inoltre ricevuto uno stuolo di pargoli ancora pieni di meraviglia, allievi delle locali scuole di musica).
Il programma era tale, del resto, da richiedere capacità tecniche ed espressive di notevole spessore, una prova più che riuscita per lo Stradivari ("Maréchal Berthier ex von Vecsey" del 1716) di Quarta e per gli altri strumenti: non per la semplice "riproduzione" di partiture via via più ardue, ma appunto per l'impressione che i tre hanno saputo dare di un dialogo spontaneo tra gli strumenti.
Così, dopo l'esibizione di Salvatore Accardo (tra i maestri di Quarta) a San Benedetto il 3 gennaio scorso, questo concerto dà un segnale di buona salute per la musica nelle Marche: secondo il Piovene del famoso "Viaggio", la regione "più musicale d'Italia".
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12/01/2004
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