Lei ne avrebbe forse voluti di più, una piazza completamente gremita. Ma la presenza di pubblico alla manifestazione antiusura promossa da Antonella è stata comunque significativa. Oltre duecento persone hanno partecipato all'iniziativa in Piazza Matteotti per esprimere solidarietà alla giovane architetta elpidiense ed alla sua famiglia, nella loro battaglia contro l'ingiustizia.

Quasi 400 le firme raccolte in poco più di un'ora, per una petizione che continuerà a cercare consensi fino al termine della settimana prima di essere inviata alla Prefettura di Ascoli Piceno. L'intento è quello di non perdere l'abitazione in cui la famiglia Marcantoni vive, e che è stata venduta ad un'asta giudiziaria qualche tempo fa. L'11 aprile scadrà il termine prima che lo sfratto divenga esecutivo, e si sta cercando di trovare una soluzione.

Intanto, anche la politica locale ha risposto all'appello di Antonella. Diversi volti visti nella riunione di piazza, come le persone pronte a sottoscrivere il suo appello di giustizia. Tra gli altri, il sindaco di Porto Sant'Elpidio Mario Andrenacci, il suo aspirante collega, il candidato del centrosinistra alle comunali elpidiensi Alessandro Mezzanotte, l'ex vicesindaco Franco Lattanzi, il diessino fermano Giuseppe Buondonno ed altri. Presenti i City Angels, con il coordinatore Walter Piazza, e diverse vittime di usura provenienti da tutta Italia. I

n prima fila, naturalmente Paolo Bocedi, presidente di Sos Italia Libera, che da alcune settimane a questa parte sta facendo di tutto affinché Antonella ottenga giustizia. Presente persino Pasquale Padovano, unico superstite dal rogo di Linate dell'ottobre 2001. Ha voluto partecipare anche lui ad una manifestazione in favore di chi si batte per avere giustizia.

"Non ci arrenderemo - spiega Paolo Bocedi - Non si può permettere che in uno stato democratico una giovane che a quest'ora dovrebbe sorridere e costruire il proprio futuro stia qui, senza sorriso, a minacciare di togliersi la vita. Chiediamo alla procura di riaprire il caso. Ci sono troppe cose che non tornano e vogliamo che sia fatta giustizia".

Anche Antonella promette di dar battaglia fino alla fine. Antonella che si rivolge direttamente al suo usuraio. "So che starai ridendo, non farlo. Perché non mi arrenderò mai. So che ti stiamo dando fastidio, stai sicuro che non ci fermeremo qui, finché non sarà fatta giustizia".