Stavolta l’Ente porto e il Cogevo hanno davvero puntato in alto. Ai 4810 metri del Monte Bianco per l’esattezza, ai piedi del quale sorge Courmayer. Qui sono stati promossi, sabato e domenica scorsi, il turismo e l’enogastronomia abruzzese in una manifestazione che ha calamitato l’attenzione di tutto il paese valdostano.

In un luogo dove le abitazioni costano in media 20 mila euro a metro quadrato e i vip di mezzo mondo si ritirano per restare indisturbati, l’intenzione è quella di creare una sinergia culturale ed enogastronomica che consenta a chi trascorre la propria vacanza, d’inverno tra le alpi, di ottenere un posto barca nella darsena di Giulianova. Primo passo di una collaborazione che porterà anche a speciali pacchetti vacanze con convenzioni vantaggiose in fatto di soggiorno e servizi.

A giudicare dall’esito che ha avuto la manifestazione, si tratta di più di una speranza. Sono stati 460 i pasti serviti nella piazza principale del paese, Jardin de l’Ange, dalla delegazione, 12 persone in tutto, che si sono sbracciati, nonostante il freddo pungente, per cucinare all’aperto le prelibatezze: mezze maniche col piccato, frittura di pesce azzurro e vongole alla marinara. Da gourmet. Tutto per la gioia degli abitanti e dei tanti turisti che affollano, praticamente in ogni stagione, il paradiso incastonato tra le montagne.
La delegazione era guidata dal presidente del Cogevo Giovanni di Mattia.

“E’ stata un’esperienza bellissima – ha detto Di Mattia -. La nostra cucina è piaciuta e abbiamo avuto modo di intrecciare proficui rapporti sia con l’amministrazione comunale locale e il sindaco Romano Blua, sia con i responsabili della promozione eventi”.
Una web cam collegata con il sito Internet courma.it ha ripreso l’intero spettacolo con tre punti di vista, disseminati lungo tutto il paese. Dalle ore 16,30 alle 20, è stato un via vai di persone che si sono deliziate apprezzando l’iniziativa.

“Si tratta – ha aggiunto Di Mattia – di una idea voluta dall’Ente porto e dal suo presidente Pierangelo Guidobaldi-. Per noi del Cogevo è stato un momento storico perché abbiamo potuto far apprezzare la nostra vongola sotto il Monte Bianco. E’ nostra intenzione, infatti, ottenere al più presto il marchio doc per la camela galina , la vongola nazionale che non ha nulla a che fare con quella che si pesca altrove, in Italia. Abbiamo l’impegno del presidente della Provincia Ernino D’Agostino per 700 mila euro destinati a questo progetto. E abbiamo già realizzato studi insieme all’Istituto zooprofilattico di Teramo per l’individuazione delle caratteristiche che la rendono unica”.
Un prodotto da mantenere al massimo cinque giorni, raccolta con un metodo che non traumatizza il mollusco e controllato in quanto a salubrità.

A renderla speciale anche la salinità delle acque, molto più elevata che altrove, la forma, il fatto che sia raccolta in acque sabbiose.
“Ma non ci fermeremo qui - aggiunge Di Mattia-. Stiamo per realizzare uno spot sulle reti Mediaset per promuovere al vongola abruzzese e, grazie alle notizie apparse sulla stampa valdostana, siamo stati convocati dall’azienda alimentare Arena per eventualmente offrire il nostro prodotto”.

Con il Parco del Cerrano già istituito, in attesa del Parco Marino del Piceno che “realizzato anche con le indicazioni della categoria” conclude il presidente del Cogevo - potrà essere un ulteriore volano di sviluppo economico e sociale per l’intera area, insomma il 24 e 25 marzo a Courmayeur si è scritta una pagina decisiva per la vongola doc dell’Adriatico e per tutte le attività turistiche dalle Marche all’Abruzzo, ad esso collegate.