Se Fermo è in fibrillazione, nelle altre nuove province non si respira certo un’aria più leggera. Monza e Barletta vivono ore di preoccupazione dopo la lettera inviata ai commissari governativi con l’ingiunzione di non procedere con impegni di spesa per gli uffici dello Stato fino a definitiva approvazione della Finanziaria. Tra le tre si è ormai costruito un filo conduttore, come a cercare di far fronte comune in caso di minacce provenienti dalla nuova legge firmata Padoa Schioppa ai nuovi enti.

Giovedì sarà Barletta, centro della provincia Bat (Barletta-Andria-Trani) a scendere in piazza per protestare e far sentire la propria voce. La possibilità di un nuovo ente senza prefettura e questura non piace nell’Ofanto, e la mobilitazione è totale. Invitati anche gli esponenti politici del fermano, a testimonianza di unione di intenti e vicinanza. Quanto alla quinta marchigiana, il coordinatore dei sindaco cav. Luigi Vitali ha convocato per lunedì prossimo l’assemblea dei 40 sindaci dei comuni del Fermano. In Brianza, invece, ancora nessuna iniziativa di piazza.

L’assessore regionale Massimo Ponzoni ha però criticato duramente le scelte del governo Prodi, giudicando la notizia del blocco temporaneo degli impegni di spesa “il segno di un indirizzo statalista e centralista che sopprime le sacrosante esigenze di autonomia dei nostri territori”. Insomma, non trema solo Fermo.