Celebrato ieri a Campofilone il matrimonio tra passata,maccheroncini e ragu di marchigiana
Campofilone | Per festeggiare lobbligo dellorigine in etichetta
Si è celebrato ieri a Campofilone il matrimonio tra passata italiana, Maccheroncini di Campofilone e razza bovina Marchigiana. Una cena “trasparente” consumata all’agriturismo La Vecchia Monta e organizzata da Coldiretti Ascoli e Coldiretti Marche in occasione dell’entrata in vigore dell’obbligo di etichetta d’origine per la passata di pomodoro. Il tutto in collaborazione con l’azienda “La Campofilone” di Enzo Rossi, Bovinmarche, “I Sapori dei Monti” di Massignano e l’amministrazione comunale, dopo che in mattinata era stato realizzato in piazza il pomodoro tricolore più grande del mondo, autore Stefano Marozzi.
“Il fatto di sapere se la passata è fatta con pomodoro italiano o marchigiano, piuttosto che cinese, è una grande vittoria per i consumatori – ha spiegato Marco Maroni, presidente di Coldiretti Ascoli -, ma anche delle imprese, che vedono valorizzato il proprio prodotto”. “La trasparenza verso il cittadino e il legame col territorio sono due aspetti fondamentali – ha aggiunto il presidente della Provincia di Ascoli, Massimo Rossi – per un’agricoltura che può essere protagonista dello sviluppo, oltre che della difesa dell’ambiente”. Oltre alla passata, proposta dall’azienda “I Sapori dei Monti di Massignano” (che ha già messo in etichetta la dicitura “pomodoro marchigiano”), grandi protagonisti sono statim i maccheroncini di Campofilone e la carne di marchigiana.
“La trasparenza verso il consumatore è un valore fondamentale – ha spiegato Enzo Rossi, titolare de “La Campofilone” – ed è per questo che tre anni fa abbiamo ottenuto la prestigiosa certificazione del sistema di rintracciabilità di filiera, secondo i sistemi di gestione per la qualità e per la rintracciabilità di filiera controllata”. Oltre a ciò Rossi ha avviato un progetto con il Consorzio Agrario Piceno per l’utilizzo nella pasta di grano marchigiano doc. Trasparenza totale anche per la carne bovina marchigiana. “Siamo partiti nel 1987 con un innovativo sistema di tracciabilità – ha spiegato il direttore di Bovinmarche, Paolo Laudisio -, che ha poi portato all’etichettatura elettronica di ogni singolo taglio di carne, raccogliendo il consenso dei consumatori, tanto che la domanda di carene di razza Marchigiana supera oggi l’offerta”. Oltre al direttore di Coldiretti Ascoli, Anacleto Malara, erano presenti alla cena il preside della Facoltà di Agraria di Ancona, Natale Frega e il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela, Alberto Mazzoni.
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15/06/2006
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