La prossima estate i turisti avranno un monumento in più da ammirare. Se le autorizzazioni della Sovrintendenza ai Beni Ambientali e del Comune di Fermo non tarderanno ad arrivare – e tutto fa presumere che la cosa filerà liscia – per la stagione calda la Torretta costruita dal celebre architetto Giovan Battista Carducci intorno alla metà dell’Ottocento, tornerà al suo antico splendore.

E tornerà anche a svolgere il suo compito di fondale tra le vie, Roma e Trevisani, che Carducci ricavò per fornire la città di un ingresso ampio al centro storico. L’architetta Maria Evelina Ramadori da Falerone ha pronto il progetto di recupero.

Consisterà, tra le altre cose, nella pulizia della facciata e dei bronzi, nel rifacimento degli infissi, nella sistemazione del tetto. Al termine dell’intervento, che vedrà impegnata l’impresa edile Luciani di Monte Urano, con l’apporto finanziario di Confindustria Fermo, l’edificio comunale dal suggestivo impianto ottagonale, su cui spiccano i sette bronzi riproducenti altrettanti venti e l’orologio che rammenta “l’orologio dei venti” di Atene, sarà un nuovo vanto dei fermani.

Intanto, tre grandi manifesti riportanti l’antica torretta con la sezione che evidenzia la tromba cilindrica e la scala elicoidale, verranno affissi in alcuni punti strategici della città di Fermo. Il recupero della Torretta-orologio si incastona degnamente nel rifacimento di via Roma e di via Brunforte dove insiste la sede di ingegneria.