"La Fbi indaga su di voi"...ennesima furbizia degli spammer
| Una mail in internet sta facendo il giro del mondo. Basta non rispondere.
di Alberto Premici
Sicuramente sarà capitato a molti; in questi giorni gira in rete una e-mail con il seguente testo:
Subject: Preliminary investigation were started
Ladies and Gentlemen, Downloading of Movies, MP3s and Software is illegal and punishable by law.
We hereby inform you that your computer was scanned under the IP 61.54.191.127 . The contents of your computer were confiscated as an evidence, and you will be indicated. You get the charge in writing, in the next days. In the Reference code: #11787, are all files, that we found on your computer.
The sender address of this mail was masked, to protect us against mail bombs.
- You get more detailed information by the Federal Bureau of Investigation
-FBI- - Department for "Illegal Internet Downloads", Room 7350 - 935 Pennsylvania Avenue - Washington, DC 20535, USA - (202) 324-3000
Senza mettere in dubbio il controllo meticoloso che l'Fbi esegue costantemente su chi scarica da internet musica, video e software online, rassicuriamo i lettori: l'e-mail è completamente falsa e frutto dall'inesauribile fantasia degli spammer. Basta aprirla per confermare al mittente che il vostro indirizzo è attivo e quindi cominciare i bombardamenti di pubblicità, link a siti hard, proposte commerciali ed altro.
Quello dello spamming è un serio problema per molti; costringe a perdite di tempo mattutine per poter cancellare la posta indesiderata nella quale, in alcuni casi, sono inseriti anche dannosi virus che costringono ad esasperanti e lunghi interventi per debellarne l'efficacia.
L'Unione europea ha deciso di prendere una serie di iniziative per arginare il diffuso e fastidioso problema, vista la vertiginosa crescita delle e-mail che instasano le nostre caselle postali. Diversi Stati sono già intervenuti nel merito della questione, e hanno intrapreso battaglie legali contro gli spammer ritenuti responsabili. Anche alcuni Isp importanti, come Aol, Microsoft e Yahoo, sono scesi in campo per promuovere campagne contro lo spam.
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18/01/2004
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