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Il palazzetto della discordia

Montegranaro | Aronne Perugini (Ds) torna a far sentire la sua voce in tema di strutture sportive.

di Stefania Ceteroni

Il capogruppo dei Ds, Aronne Perugini, non ci sta a lasciare all'amministrazione comunale l'ultima parola in tema di palazzetto e piscina.

E' convinto che alcune scelte siano sbagliate, come quella dell'ubicazione del palazzetto, e ritiene opportuno ricordarlo.

"A quanto pare ogni volta che per il palazzetto si solleva il problema della lentezza dei lavori il cantiere riparte!!". 

"Devo dire che per questa amministrazione è sempre stato importante aprire i cantieri - incalza - poi quanto tempo ci vorrà per concluderli e quanti soldi ci vorranno, di solito sempre di più di quelli preventivati, poco importa".

Un modo di fare che non ha mai condiviso e che torna a criticare con forza.

"Tanto per restare in tema di costi - aggiunge - come mai nessuna risposta ci è stata data in merito all'ipotesi che a causa di varianti sul progetto i soldi previsti per palazzetto e piscina basteranno a malapena per il palazzetto? Evidentemente tutto ciò risponde a verità e credo che sia una circostanza alquanto grave: ci troviamo senza farmacia - venduta per coprire a suo tempo i costi della piscina - senza soldi e senza piscina. Un vero capolavoro!".

Poi si riferisce all'affermazione che si tratterebbe di strutture realizzate a costo zero.

"Non è proprio vero - precisa - visto che se la Calepio Scavi non avesse dovuto realizzare tali opere ne avrebbe realizzate altre o avrebbe versato gli oneri di urbanizzazione alle casse comunale". E poi l'ubicazione.

"Non ci stancheremo di dire che quella scelta è un'ubicazione infelice. L'area inizialmente prevista per ospitare la struttura è stata ceduta, si è andati a trattare con la proprietà di un terreno vicino all'attuale perché lo spazio non era sufficiente, per i parcheggi si è dovuto realizzare un ponte.... Ci si chiede perché il palazzetto non l'abbiamo fatto noi: noi abbiamo lasciato la Sutor in B2 e ciò che si aveva in quel momento era più che sufficiente. E se avessimo promesso, come lui ha fatto già da tre anni fa, una struttura nuova noi a sua differenza l'avremmo senz'altro realizzato senza ingenerare false aspettative nella cittadinanza".

15/01/2004





        
  



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