Salute e Ambiente: Due domeniche ecologiche a Febbraio e Marzo.
| ANCONA - Tavolo tecnico il 21 gennaio. Dati pesanti delle polveri sottili nei primi giorni di gennaio.
E' aggiornato a mercoledì 21 gennaio il Tavolo tecnico per gli interventi sulle polveri sottili: sarà più ristretto di quello odierno con rappresentanze delle autonomie locali, ARPAM e Trenitalia.
Nel frattempo la delibera regionale, che è un atto di indirizzo, rimane in vigore e le due domeniche ecologiche - nessuno le ha contestate e sono state riproposte in un documento dei sindaci della Provincia di Ancona - sono confermate per l'8 febbraio e il 14 marzo, così come stabilito nella delibera stessa.
E' questo il senso dell'incontro di oggi, che è stato aperto da un intervento dell'assessore Marco Amagliani, che non ha nascosto la preoccupazione dovuta ai dati che riguardano i primi giorni dell'anno: "risultati pesanti", ha detto, con le centraline che registrano continuamente il superamento dei limiti massimi.
Amagliani ha invitato ad abbandonare le polemiche e a "fare uno sforzo per dare le risposte migliori nell'interesse della tutela della salute delle popolazioni che amministriamo." Ha poi ripercorso l'iter dell'esecutivo: la delibera dell'anno scorso con il protocollo d'Intesa firmato dalle 4 Province e da alcuni Comuni, la riproposizione degli interventi nella delibera del 23 dicembre. Atti sostanzialmente uguali ha sottolineato , dove le poche differenze non hanno fatto altro che registrare l'esperienza maturata da quelle amministrazioni che hanno incominciato a muoversi.
La Regione terrà monitorata l'intera questione, con una verifica che verrà presentata fra due mesi.
Amagliani ha anche detto che la Regione ha messo in campo tutti gli interventi possibili, tenuto conto della ristrettezza delle risorse: 40 milioni di euro sono già stati spesi per il rinnovo per parco automezzi; altre risorse sono a disposizione per la progettazione dei parcheggi scambiatori per quei comuni che hanno iniziato un percorso virtuoso; le Marche partiranno con l'inventario dei grandi impianti (IPPC- autorizzazione integrata ambientale) ed è la prima regione a farlo: sarà possibile verificare anche da casa sul computer il livello di emissioni delle prime 200 aziende (ci saranno i livelli di riferimento e gli eventuali superamenti), prima dell'estate e il lavoro sarà poi esteso.
L'ARPAM Walter Vigneroli e il direttore Gisberto Paoloni hanno ricordato che la soglia di 50 mg/mc riguarda la prima fase, destinata ad abbassarsi a 20, dopo il 2005: sono queste le indicazione dell'Unione Europea a cui dobbiamo attenerci. E' stato inoltre ribadito che il traffico rappresenta la voce maggiore - si calcola che, in un ambiente urbano, incida per il 60% - che contribuisce alla formazione del PM10, pericolose sia perché estremamente sottili, sia perché veicolo di metalli pesanti.
La discussione si è poi incentrata soprattutto sulle proposte più operative, che derivano da esperienze già in itinere (Comune di Pesaro, ma anche Fano con il "bollino blu") e della Provincia di Ancona, reduce da una riunione con tutti i sindaci del territorio, che è approdata a una proposta condivisa.
Diversi gli apprezzamenti all'iniziativa regionale tra gli altri, Pesaro, Fano, Grottammare, Sant'Elpidio - soprattutto per aver posto il problema e contribuito a sensibilizzare su questo l'opinione pubblica. I contributi hanno sottolineato che è necessario intervenire anche su altri fronti: il riscaldamento delle abitazioni, ma soprattutto degli edifici pubblici (in questo senso la proposta della Provincia di Ancona) e gli impianti industriali. Inoltre, ci vuole una grande campagna di comunicazione che spieghi ai cittadini i danni delle PM10. (vedi in allegato i rilevamenti delle centraline dal 1 al 12 gennaio)
Nel frattempo la delibera regionale, che è un atto di indirizzo, rimane in vigore e le due domeniche ecologiche - nessuno le ha contestate e sono state riproposte in un documento dei sindaci della Provincia di Ancona - sono confermate per l'8 febbraio e il 14 marzo, così come stabilito nella delibera stessa.
E' questo il senso dell'incontro di oggi, che è stato aperto da un intervento dell'assessore Marco Amagliani, che non ha nascosto la preoccupazione dovuta ai dati che riguardano i primi giorni dell'anno: "risultati pesanti", ha detto, con le centraline che registrano continuamente il superamento dei limiti massimi.
Amagliani ha invitato ad abbandonare le polemiche e a "fare uno sforzo per dare le risposte migliori nell'interesse della tutela della salute delle popolazioni che amministriamo." Ha poi ripercorso l'iter dell'esecutivo: la delibera dell'anno scorso con il protocollo d'Intesa firmato dalle 4 Province e da alcuni Comuni, la riproposizione degli interventi nella delibera del 23 dicembre. Atti sostanzialmente uguali ha sottolineato , dove le poche differenze non hanno fatto altro che registrare l'esperienza maturata da quelle amministrazioni che hanno incominciato a muoversi.
La Regione terrà monitorata l'intera questione, con una verifica che verrà presentata fra due mesi.
Amagliani ha anche detto che la Regione ha messo in campo tutti gli interventi possibili, tenuto conto della ristrettezza delle risorse: 40 milioni di euro sono già stati spesi per il rinnovo per parco automezzi; altre risorse sono a disposizione per la progettazione dei parcheggi scambiatori per quei comuni che hanno iniziato un percorso virtuoso; le Marche partiranno con l'inventario dei grandi impianti (IPPC- autorizzazione integrata ambientale) ed è la prima regione a farlo: sarà possibile verificare anche da casa sul computer il livello di emissioni delle prime 200 aziende (ci saranno i livelli di riferimento e gli eventuali superamenti), prima dell'estate e il lavoro sarà poi esteso.
L'ARPAM Walter Vigneroli e il direttore Gisberto Paoloni hanno ricordato che la soglia di 50 mg/mc riguarda la prima fase, destinata ad abbassarsi a 20, dopo il 2005: sono queste le indicazione dell'Unione Europea a cui dobbiamo attenerci. E' stato inoltre ribadito che il traffico rappresenta la voce maggiore - si calcola che, in un ambiente urbano, incida per il 60% - che contribuisce alla formazione del PM10, pericolose sia perché estremamente sottili, sia perché veicolo di metalli pesanti.
La discussione si è poi incentrata soprattutto sulle proposte più operative, che derivano da esperienze già in itinere (Comune di Pesaro, ma anche Fano con il "bollino blu") e della Provincia di Ancona, reduce da una riunione con tutti i sindaci del territorio, che è approdata a una proposta condivisa.
Diversi gli apprezzamenti all'iniziativa regionale tra gli altri, Pesaro, Fano, Grottammare, Sant'Elpidio - soprattutto per aver posto il problema e contribuito a sensibilizzare su questo l'opinione pubblica. I contributi hanno sottolineato che è necessario intervenire anche su altri fronti: il riscaldamento delle abitazioni, ma soprattutto degli edifici pubblici (in questo senso la proposta della Provincia di Ancona) e gli impianti industriali. Inoltre, ci vuole una grande campagna di comunicazione che spieghi ai cittadini i danni delle PM10. (vedi in allegato i rilevamenti delle centraline dal 1 al 12 gennaio)
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15/01/2004
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