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Dionigi il piccolo e i Calendari

| A questo studioso del V secolo d.C. si deve l'inizio dell'Era Cristiana

di Pietro Pompei

 Chi fosse Dionigi, il Piccolo, sono pochi a saperlo, eppure ogni inizio d'anno ci rifacciamo a quanto da lui stabilito, per contare gli anni . Prima della fine del V secolo dopo Cristo, il calendario  veniva fissato rifacendosi alla fondazione di Roma o al tempo di Diocleziano: " A questo imperatore- scrisse Dionigi al Vescovo Pietro-  si rifece San Cirillo (d'Alessandria) nello stabilire il primo ciclo pasquale… ma io non ho voluto porre alla base dei miei calcoli il ricordo di quell'uomo senza legge e persecutore dei cristiani, ma ho voluto calcolarli dalla nascita di Nostro Signore Gesù Cristo, perché in tal modo venisse da tutti conosciuto l'inizio della nostra speranza e perché appaia più evidente la causa della redenzione dell'umanità, cioè la Passione del nostro Redentore". 

Questa lettera è riportata nell'approfondito studio su Dionigi, fatto da Mons. Aloisie Tautu che negli anni trenta fu canonico e rettore a Roma.
   Dionigi stabilì la data di nascita di Gesù e quindi l'inizio dell' ERA CRISTIANA, il 25 dicembre dell'anno 754 dalla fondazione di Roma. Calcoli più precisi, fatti con i nuovi  strumenti, hanno dimostrato un errore di sette anni , 747, nonostante ciò egli rimane, come scrive Mons. Tautu, "il padre dell'Era Cristiana".

   Ma chi era questo Dionigi e perché si interessò di questioni calendaristiche? Dionisius Exiguus (appellativo che lui stesso si era imposto per umiltà e non già perche piccolo di statura), era originario della Scizia e venne a Roma sotto il pontificato di Anastasio II ( 496-98), successore di Gelasio, e qui rimase fino alla fine della sua vita, esplicandovi l'opera di traduttore e collezionista di canoni. Troviamo alcune sue notizie  nel " De istitutione divinarum litterarum" del suo amico Cassiodoro, famoso ministro dell'imperatore Teodorico.

A Roma si ambientò perfettamente tanto da sembrare "moribus omnino romanus". A lui si devono le traduzioni di molte agiografie tra cui la celebre vita di S. Pacomio, la Penitenza di Taide, De hominis opificio di Gregorio di Nissa, i testi antinestoriani di Cirillo d'Alessandria, di Proclo ed altri. Fu il primo a dare alla Chiesa romana il " Liber canonum".

Quando Dionigi giunse a Roma, due erano i problemi che tormentavano la Chiesa d'Occidente e che rendevano difficili le sue relazioni con la Comunità Orientale: lo scisma di Acacio ( che sosteneva l'eresia monofisita) e le divergenze sulla data di celebrazione della Pasqua. E' merito suo se lo scisma di Acacio potè avere termine e la supremazia della Chiesa di Roma essere accettata dalla Chiesa d'Oriente. Anche  la questione della data della Pasqua ( dalla quale dipendevano le date delle feste mobili) venne affrontata da Dionigi con alto spirito di conciliazione.

Le decisioni del Sinodo di Nicea sulla contemporaneità di dette feste in Oriente ed Occidente, trovavano una grande difficoltà di applicazione per la diversità dell'equinozio di primavera sul quale le date dovevano essere fissate. Accadeva che in alcuni anni la Pasqua degli Occidentali non corrispondeva, come data, a quella delle Chiese d'Oriente. Papa Giovanni II diede incarico a Dionigi di risolvere la questione. Fu proprio nello stabilire la data della Pasqua e nell'elaborazione di un ciclo pasquale di novantacinque anni, che egli introdusse l'innovazione dell "ERA CRISTIANA", che ancor oggi sta alla base dei nostri calendari.           

15/01/2004





        
  



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