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A Sant'Omero protagonista la Ciavarra. La pecora giovane sarà cucinata dalla cuoca Roberta Nepa

Sant'Omero | L'evento fa seguito al grande successo della precedente esperienza, dedicata al castrato, avvenuta nello stesso ristorante, sempre a cura della Condotta Slow Food Val Vibrata-Giulianova

di Stefania Mezzina

Roberta Nepa con il figlio Nico Cristofori

La Condotta Slow Food Val Vibrata organizza al ristorante La Piazzetta di Sant'Omero un'esperienza sensoriale dedicata alla Ciavarra. L'evento fa seguito al grande successo della precedente esperienza, dedicata al castrato, avvenuta nello stesso ristorante.

La Ciavarra è una pecora giovane che non ha mai partorito, e pertanto si può gustare una carne delicatissima; la cena sarà preparata dalla cuoca de La Piazzetta, Roberta Nepa, che del ristorante di Sant'Omero è anche la titolare, con il figlio Nico Cristofori e si svolgerà giovedì 5 settembre alle ore 20,30.

Roberta Nepa proporrà a soci e amici Slow Food il menù a base di Fegatini di ciavarra, Polentina di farro con ragout di ciavarra, Spaghetti alla chitarra al sugo di ciavarra, Ciavarra alla brace, Insalate amare e il dolce, rigorosamente della casa, e l'esperienza sensoriale in onore della ciavarra sarà accompagnata dai vini dell'azienda Cioti Filiberto di Paterno di Campli; Indigena 2012, Cerasuolo d'Abruzzo 2012 e Montepulciano d'Abruzzo Pathernus Docg 2008, vino cotto.

"L'Abruzzo è stata una regione che ha basato la propria economia sull'allevamento degli ovini, la maggior parte faceva la transumanza, partendo dalle zone montuose, destinazione il Tavoliere delle Puglie o l'Agro Pontino - dice il fiduciario della condotta Slow Food, Raffaele Grilli - l'allevamento degli ovini, in particolare delle pecore, dava la possibilità di avere vari risultati: l'agnello, l'abbacchio (agnello che non ha mangiato erba, ma ha bevuto solo latte) e il castrato (agnello maschio a cui veniva messo un elastico per atrofizzare la sacca dei testicoli, che poi cadeva e dava la possibilità di avere una carne che non aveva avuto pulsioni sessuali e di conseguenza offriva carne delicatissima).

Altra particolarità degli ovini è la Ciavarra, pecora giovane al massimo di quindici mesi che non ha mai partorito e non ha prodotto latte; di conseguenza, una volta cucinata, offre al palato un tipo di carne particolare, delicata, che può rappresentare l'alternativa al castrato e che sarà possibile apprezzare all'appuntamento del 5 settembre. Nella tradizione pastorale abruzzese - prosegue il fiduciario - viene definita Ciavarra anche una pecora vecchia che non hai mai partorito, ma sicuramente in termini di gusto la carne non può essere definita altrettanto delicata di quella più giovane".

Il perché è presto detto; anticamente, quando c'era la fame, non si sprecava niente e per questo anche l'animale vecchio finiva sul fuoco senza curarsi troppo della delicatezza della carne che offriva.Info 0861 88530

04/09/2013





        
  



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