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No alla eutanasia SI alla ricerca

Teramo | SI alla ricerca pubblica e privata sulle Cellule Staminali Totipotenti e SI alla Biologia Rigenerativa. La scienza cambierà la politica italiana. Per i giovani il professor Douglas Melton è un eroe.

di Nicola Facciolini

(foto d'archivio)

Davvero la scienza supera la fantasia. Non solo. La scienza cambierà la politica italiana. Ne è convinto il professor Douglas Melton della Harvard University, uno dei fondatori delle accademie più avveniristiche e produttive nella ricerca sulle cellule staminali totipotenti. E' lui oggi l'eroe dei giovani ricercatori per la vita.

"Allacciate le cinture e tenetevi forte - consiglia Melton agli studenti liceali - perché i prossimi 5 anni la biologia molecolare vi porterà dove nessun uomo è mai giunto prima". Grazie alle nuove frontiere della biologia rigenerativa "illuminate" dalle ricerche sulle cellule staminali.

Anche Teramo farà la sua parte. Procediamo con ordine. La più grande catastrofe cosmica (ben superiore alla gigantesca e violenta esplosione gamma fotografata il 16 settembre 2008 dall'osservatorio spaziale "Fermi" della Nasa, di una stella 5 volte il Sole implosa in buco nero 12 miliardi di anni fa) è l'eutanasia-omicidio che diventa legge di uno Stato di diritto, nella più completa ignoranza delle ricerche pioneristiche sulle cellule staminali. Applicazioni e studi che dovrebbero far fiorire anche sul nostro territorio il fior fiore di imprese e istituti di ricerca all'avanguardia per la produzione di linee cellulari staminali utili alla rigenerazione di tutti i tessuti umani danneggiati da malattie e incidenti.

La più grande bestemmia legislativa della Storia si sta consumando sotto i nostri occhi nella più incompleta indifferenza del mondo politico italiano. C'è chi cavalca la "morte dolce" a tutto gas, forse con l'intenzione di farsi paladino dei "malati terminali" già condannati sul letto da anni, forte di decreti giurisdizionali e di spaventosi vuoti legislativi "neri" più di un buco nero. La politica politicante ammetta di aver fallito, se non è capace di finanziare la ricerca sulle staminali in Italia.

Facciamo parlare i fatti.
La scienza delle cellule staminali, mentre una persona in Italia veniva "aiutata dolcemente" a trapassare la scena di questo mondo orribile lo scorso 9 febbraio 2009, ha fatto passi da gigante. Parlano gli scienziati all'opera in tutto il mondo, nelle università private e pubbliche. Come sta facendo il prestigioso settimanale TIME (9 febbraio 2009) con la vicenda personale e scientifica del professor Douglas Melton (www.scrb.harvard.edu/node/2) da 17 anni impegnato non a "terminare" giuridicamente i malati (vegetali o meno) ma a guarirli.

Il dibattito etico è molto importante anche negli USA perché si è capito come procedere nel verso giusto. La Chiesa Cattolica sta aiutando gli scienziati americani a capire non solo il valore della vita fin dal concepimento, ma anche quale indirizzo tecnologico potrebbe rivelarsi prioritario, decisivo e fondamentale nella ricerca sulle staminali per la nascita sul territorio di Istituti pubblici di medicina rigenerativa ad personam. Perché al centro della vita, della scienza, della tecnologia bio-molecolare e della salute, c'è la persona.

L'eutanasia, invece, è la negazione totale della dignità e della libertà della persona. Altro che libero arbitrio! Su questo fronte non può esserci mediazione alcuna, perché l'ignoranza (=cattiveria) non ammette e giustifica proprio nulla. A maggior ragione, un decreto e una sentenza ingiusta. Singolarmente negli Usa sono stati proprio i tagli federali del presidente W. Bush alle ricerche sulle staminali embrionali, a far imbroccare la strada giusta (Obama ha promesso in campagna elettorale di cambiare registro) agli scienziati in cerca di fondi per i loro studi.

Il progresso della scienza passa attraverso la storia umana e personale: un evento decisivo, un esperimento geniale e risolutivo che magari può ogni giorno fare la differenza, ovunque, nel lavoro silenzioso di ogni umile scienziato. Ma nel resto del mondo si lavora alacremente per l'applicazione clinica delle ricerche dei professori: James Thomson, Douglas Melton, Shinya Yamanaka, Kevin Eggan, Konrad Hochedlinger ed altri pionieri della medicina rigenerativa dei tessuti umani danneggiati.

Il Dipartimento per le Cellule Staminali e la Biologia Rigenerativa (SCRB) fu istituito nell'aprile 2007 nell'Harvard Medical School (HMS). Oggi la Facoltà si avvale della collaborazione di 15 ricercatori e scienziati provenienti dai seguenti Istituti: Faculty of Arts and Sciences, Harvard Medical School, Massachusetts General Hospital, Children's Hospital Boston, Brigham and Women's Hospital, and the Joslin Diabetes Center. Si lavora instancabilmente al trattamento clinico immediato sulla singola persona, non più e non solo sugli embrioni umani (produttori di staminali totipotenti per circa 200 tessuti umani) congelati e prossimi alla morte che i non-scienziati vorrebbero semplicemente buttare nell'immondizia. Grave peccato contro l'Umanità.

Decadi di conflitti etici hanno solo rallentato la ricerca (arricchendo anchormen e fondazioni!) ma la svolta degli ultimi due anni pare sia davvero decisiva. Anche Melton, 17 anni fa, quando suo figlio Sam di 6 mesi si ammalò di diabete Tipo I, rifiutò il destino:"questa non è vita" - ebbe a dire Melton.

Ma non iniziò una campagna politica per la "dolce morte". Bensì per la vita. Oggi co-direttore dell'Harvard Stem Cell Institute, Melton capì che bisognava agire presto per salvare suo figlio e le persone come suo figlio. Bisognava escogitare il modo di rigenerare le cellule pancreatiche produttrici di insulina. Come? Applicando le sue conoscenze di biologia molecolare sviluppate sugli anfibi, cercò di produrre staminali da cellule embrionali usando fondi privati, studiando e lavorando sodo in laboratorio alla luce del sole. Dopo 17 anni è ancora lì, al lavoro, convinto di potercela fare anche su altri tessuti. Questo è il suo testamento culturale per la scienza e la salute umana.

Questi i suoi frutti:
lo scorso 23 gennaio la U.S. Food and Drug Administration ha approvato il primo Protocollo terapeutico sperimentale a base di cellule staminali embrionali per la cura di pazienti umani paralizzati alla spina dorsale. Diciassette giorni prima che Eluana fosse accompagnata alla dolce morte dal vuoto legislativo italiano e da un decreto giurisdizionale inappellabile! La politica e i mass-media italiani, evidentemente, ignoravano le ricerche e le applicazioni mediche in atto negli USA: protocolli che avrebbero potuto benissimo, in regime democratico, fermarne altri in mano al boia italiota. Come accade normalmente in qualsiasi Stato americano nel caso di sentenza capitale non eseguibile per volontà ultima del Governatore, quando ci sono novità.

La ricerca sulle staminali deve andare avanti: la battaglia scientifica per la vita oggi procede su diversi binari. Nei liberi laboratori di tutto il mondo oggi si producono a getto continuo centinaia di linee cellulari di staminali prodotte ricorrendo non a embrioni umani ma direttamente al "risequenziamento" delle cellule adulte dei tessuti dei pazienti, fino ad ottenere cellule giovani sane e pronte per essere nuovamente impiantate sugli organi malati (fugando il rigetto!) magari con vettori retrovirali. Siamo ancora alla sperimentazione pre-clinica su diversi tessuti, ma entro pochi anni nessuno, dico nessuno, potrà negare l'evidenza scientifica e medico-clinica.

Non si torna indietro. E' inumano congelare un bimbo di 6 mesi affetto da diabete in attesa di trapianto di pancreas come lo è congelare embrioni umani per lungo tempo. La barbarie dell'eutanasia non troverà più alcuna giustificazione legislativa, giuridica e scientifica in qualsiasi Paese sulla Terra. E questo dal concepimento della persona fino alla sua morte naturale che un giorno verrà semplicemente "ingannata", ossia spostata più in là nel tempo. Diciamo fino a 200 anni. Le pubblicazioni scientifiche lo confermeranno. La scienza non lavora all'ombra ma alla luce del sole.

E' ora che i mass-media se ne accorgano. Le cellule staminali sono cellule non specializzate in grado di dividersi dando origine contemporaneamente ad una cellula staminale (uguale alla cellula madre) ed una cellula precursore di una progenie cellulare che alla fine darà a sua volta origine a cellule terminalmente differenziate (mature). Si definiscono totipotenti le cellule staminali che possono dar luogo a tutti i tessuti, multi (o pluri) potenti quelle che possono dar luogo ad alcuni tipi cellulari o tessuti ed unipotenti, quelle che possono dar luogo soltanto ad un tipo cellulare.

Possono pertanto crescere o differenziarsi in diverse cellule/diversi tessuti del corpo. Vere e proprie cellule progenitrici, si trovano, oltre che nell'embrione, nel midollo osseo, nel cordone ombelicale e in una piccola riserva nel cervello adulto. Le cellule staminali sono capaci di auto-rinnovarsi, cioè dividersi conservando le medesime caratteristiche della cellula madre, e, all'occorrenza, generano cellule cosiddette "differenziate", capaci di svolgere una specifica funzione nel distretto del corpo che ha necessità di rinnovare in parte o totalmente il suo patrimonio cellulare. Sono quindi una "riserva" che in condizioni normali nell'organismo adulto sono quiescenti, cioè a riposo, e si attivano a seconda delle necessità. Una tappa fondamentale della biologia applicata è stata la capacità di isolarle, caratterizzarle, comprenderne in parte i meccanismi di funzionamento (proliferazione e differenziazione).

Dunque, diciamo "No" alla eutanasia, "SI" alla ricerca pubblica e privata sulle cellule staminali e "SI" alla biologia rigenerativa.

20/02/2009





        
  



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