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Quell'ultimo volo N° 12 del "colibrì R 44" alla Fiera del Vomano. Tanti i misteri da svelare

Teramo | Tra i testimoni della tragedia dell'elicottero un testimone d'eccezione, l'Assessore regionale all'agricoltura Marco Verticelli: ""Una scena terrificante, un senso di impotenza insopportabile."

di Nicola Facciolini

I soccorritori sulla scena della tragedia.

Quel volo numero 12 del colibrì alla Fiera del Vomano 2007 doveva durare appena dieci minuti per regalare un'esperienza mozzafiato al prezzo di 75 euro. Uno spettacolo che si era soliti gustare, da qualche anno a questa parte, in molte fiere e sagre della provincia teramana.

Invece, il 2 giugno 2007, quattro passeggeri hanno perso la vita dopo lo schianto sul letto del fiume Vomano. La ricerca del proprio limite estremo, a volte è fatale. In pochi istanti la festa si è tramutata in orrore e lutto. Il fato ha deciso diversamente alle 12.40: il rumore delle pale, il vento che solleva il velivolo, l'ellisse descritta sopra le teste e i gazebo della fiera in festa.

E poi all'improvviso la fiammata, il timone di coda si spezza, il colibrì gira come impazzito, si ribalta e scompare oltre la boscaglia nel letto melmoso del fiume Vomano dove l'acqua è alta al massimo tre o quattro metri. Lo schianto maciulla l'elicottero e le persone a bordo. Il panico ha il sopravvento, gli ospiti della fiera, tra cui l'Assessore regionale all'agricoltura Marco Verticelli, urlano.

Alcuni si lanciano verso il fiume e nella vicina cava dei fratelli Di Sabatino, sul punto più vicino e praticabile per raggiungere il luogo della tragedia. L'elicottero R44 di proprietà della Sedima di Bellante ma il cui uso era in esercizio alla Futur Fly, è a pezzi. Due giovani del posto si buttano nel fiume e raggiungono quel che affiora del rotore, cercando disperatamente di raggiungere la cabina sott'acqua.
Quando il grosso dei soccorsi arriva, li trovano sull'elicottero, riemersi per riprendere fiato e rituffarsi sotto per salvare degli amici. Meritano una medaglia per il loro coraggio! Nessuno avrebbe fatto tanto e meglio, prima dell'arrivo dei coraggiosi soccorritori. Due cadaveri sono ancora allacciati ai sedili con le cinture, erano i due uomini che sedevano davanti. Per aiutare nei soccorsi i Vigili del fuoco del gruppo speleo-alpino-fluviale (Saf), l'amministrazione del Consorzio di Bonifica Nord autorizza l'apertura delle paratie della diga che si trova mezzo chilometro più giù. Il livello dell'acqua scende, affiora la tantissima melma che imprigiona il relitto, si possono raggiungere i corpi senza vita. Il primo viene recuperato dopo tre quarti d'ora dalla tragedia, l'ultimo dopo due ore.

La cava d'inerti è stata trasformata in un teatro delle operazioni simile a un fronte di guerra. Tra i vigili del fuoco, protezione civile, polizia di Stato, carabinieri, croce rossa e personale del 118 che si alternano lungo la scarpata fangosa che porta al fiume, si vive il dramma e l'ansia dei parenti. Silvio Narcisi sotto ha la moglie Nadia, sposata appena un anno fa, e il cugino Andrea. Lui aveva fatto il giro precedente, il numero 11, e aveva dato il cambio alla moglie che invece ha pescato il volo della morte. Una tenda da campo della Croce rossa si trasforma in obitorio e pronto soccorso: i parenti vengono assistiti dagli infermieri, altri, come il fratello di Andrea Ruggieri, viene colto da collasso e trasferito all'ospedale di Teramo.

L'organizzazione della fiera ha sospeso la manifestazione per lutto, sul posto arrivano i sindaci di Teramo, Gianni Chiodi, e di Penna Sant'Andrea, Antonio Fabri. Il dolore impedisce anche di sentire la pioggia copiosa che rende impraticabile la zona: i sostituti procuratori Roberta D'Avolio e Bruno Auriemma, effettuato il sopralluogo e ascoltato i tecnici, hanno disposto le autopsie sui corpi e il ricovero dell'elicottero, dopo il recupero, in un vicino capannone del corsorzio industriale di Teramo. Oltre a quella penale, c'è anche l'inchiesta dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.

Tanti i misteri da svelare, c'è l'analisi del registro dal piano di volo dell'elicottero.

Tra i testimoni della tragedia dell'elicottero alla Fiera del Vomano, a terra, c'era anche l'assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo, Marco Verticelli.

"Una scena terrificante, un senso di impotenza insopportabile. Ho visto - racconta l'Assessore - che, dopo aver tranciato il cavo, l'elicottero è andato avanti per un po', poi è rimasto in stallo, ma improvvisamente mi è sembrato che le pale si aggrovigliassero verso l'alto; allora l'elicottero ha cominciato a oscillare, alla fine è caduto con il muso verso il basso".

Una delle testimonianze al vaglio degli inquirenti. Quest'anno gli organizzatori della fiera hanno pensato di inserire, fra le varie attrazioni della Fiera, un volo in elicottero per i visitatori della rassegna. L'idea è nata perchè nell'edizione precedente, Pasquale Cantoro, che conosceva bene i proprietari della Sedima di Bellante, propose loro, per gioco, di arrivare in fiera in elicottero per consentire ai visitatori di fare un giro. Solo per uno dei tre pomeriggi della fiera 2006, dunque, l'elicottero partecipò alla manifestazione riscuotendo un'enorme successo.
Da qui l'idea di riproporre l'iniziativa del tour in elicottero quale attrazione fissa del sabato e della domenica della fiera 2007, II edizione.

04/06/2007





        
  



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