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Il Prof. Moffa precisa: "Sono stato strattonato non schiaffeggiato"

Teramo | Serie conseguenze per il vicequestore Gennaro Capasso, altri 4 agenti contusi. Scattano le denunce. La news sul Corriere della Sera.

di Nicola Facciolini

Teramo è finita sul Corriere della Sera per una delirante e illogica messa in scena, recitata alla grande da attori protagonisti e semplici comparse. La vera vittima è stata, però, la libertà. Venerdì 18 maggio abbiamo scoperto che non viviamo ancora in una vera autentica democrazia. La cronaca lo conferma e che ne scusiamo con i Lettori per non averla potuta raccontare in tempo reale. Non avrebbe ricevuto uno schiaffo ma solo uno strattone ed avrebbe subito restituito il "complimento" " il professor Claudio Moffa, organizzatore dell'incontro pubblico con lo storico negazionista francese Robert Faurisson. Vittima insieme allo stesso Moffa di un'aggressione nella di mattina 18 maggio 2007 a Teramo, presso il Caffè Grand'Italia.

"Sono stato strattonato - precisa Moffa - perché mi sono interposto tra gli aggressori e Faurisson. Ma ho subito restituito lo strattone. Poi è intervenuta la polizia". I responsabili dell'aggressione, ha precisato "non erano giovani, avranno avuto 40-50 anni ed erano veri e propri energumeni, e ho sentito dire da altri che uno di loro aveva chiesto dove fosse Faurisson, affermando di essere figlio di deportati ebrei". La bagarre anti-Faurisson di piazza Martiri della Libertà a Teramo, ha un bilancio pesante. Quattro agenti di polizia contusi ma soprattutto il capo della squadra mobile, Gennaro Capasso, con una prognosi di diversi giorni per contusioni e la sospetta frattura di una spalla.

Dopo la violenta rissa scoppiata per l'intervento di un gruppo di romani che si sono definiti "ebrei di Roma" e figli di deportati nei lager nazisti, in questura si stanno analizzando le riprese televisive girate dalla polizia scientifica e si passano al vaglio le identificazioni e le responsabilità. Sarebbero due gli episodi distinti: da un lato l'aggressione allo storico Faurisson di cui avrebbe fatto le spese fisicamente il professor Claudio Moffa che sostiene di essere stato soltanto strattonato e non colpito da un ceffone; dall'altro il diverbio sfociato in rissa tra un teramano e il gruppo di romani. Questi ultimi, nel caos seguito alla colluttazione, hanno colpito anche due agenti di polizia in borghese credendoli parte attiva nella discussione. Nel parapiglia, il vicequestore Capasso sarebbe stato sopraffatto da alcuni dei picchiatori romani, finendo a terra e ferendosi in maniera seria. E' ovvio che tutto quanto accaduto in piazza Martiri avrà uno strascico legale e politico: non è infatti escluso che scattino denunce per rissa, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

E i politici dovrebbero vergognarsi per non aver saputo prevedere il caos! Lasciamo giudicare ai Lettori l'accoglienza riservata ieri mattina a Teramo da alcuni facinorosi al professor Faurisson. Quanto accaduto a piazza Martiri della Libertà offende il buon nome della Città di Teramo. Il diritto di parola e di espressione è un diritto garantito dalla Costituzione repubblicana. "Complimenti a certi signori che hanno organizzato l'agguato al professor Moffa - afferma un cittadino - è una vergogna, privare ad un cittadino, qualunque cosa dica, di parlare". Esprimiamo, pertanto, la nostra solidarietà ai proff. Moffa e Faurisson.

Che fine ha fatto la controversa lezione del professor Robert Faurisson che avrebbe dovuto tenersi, prima, all'hotel Abruzzi, e poi al ristorante Acquamarina di San Nicolò a Tordino? E' tutto da rifare. Un gruppetto di presunti "ebrei" romani presentatisi come figli di deportati nei lager nazisti, lo hanno affrontato in piazza Martiri della Libertà, a suon di minacce e offese. E' partito un ceffone che, indirizzato allo storico che nega i 6 milioni di morti della Shoah, ha invece colpito al volto il professor Moffa al quale va tutta la nostra solidarietà. Ne è scaturito un deciso intervento della Polizia di Stato mentre alcuni teramani hanno ingaggiato un violento diverbio con gli stessi "ebrei" di Roma fino a quando la Squadra Mobile e la Digos hanno riportato la situazione alla "normalità". Bilancio: panico per alcuni minuti, 30 identificati, dei quali tre sicuramente denunciati a piede libero, Faurisson accompagnato sotto scorta della Polizia a Roma, con conseguente rinvio della lezione che l'ex docente di lettere all' Università di Lione avrebbe dovuto tenere alle ore 15 al ristorante Acquamarina di San Nicolò (Te).

L'età della "inquisizione spagnola" è appena ricominciata! Intanto alle ore 12 Claudio Moffa e Faurisson hanno tenuto una conferenza stampa al Caffè Grand'Italia. Lì, insieme ai giornalisti, sono arrivati i 3 presunti figli di deportati ebrei provenienti da Roma. Ne è scaturita una colluttazione con il prof. Moffa che è stato addirittura schiaffeggiato da alcuni. I disordini in centro sono proseguiti. A quanto pare, alcuni teramani hanno provocato i tre romani ed è partita una rissa sedata poi dalla Digos. In Piazza Martiri erano presenti le forze dell'ordine per mantenere l'ordine pubblico. Fourisson si è detto tranquillo e soprattutto non stupito per quanto accaduto oggi e nei giorni scorsi. "Sono abituato a tali situazioni" - ha detto. Non si stupisce neppure per la presa di posizione dell'Università di Teramo. Poi ha ringraziato i giornalisti: "Grazie per la vostra presenza, in Francia non vi avrebbero nemmeno fatto avvicinare!".

Le testimonianze dei teramani: "Parli pure Faurisson, fatelo tornare!"

"Sono schierato a destra ma del nazismo e della sua follia criminale ho sempre dato e continuo a dare un giudizio ben preciso - ha dichiarato un professionista teramano all'indomani dell'aggrassesione subita dai proff. Faurisson e Moffa - però, da liberale quale sono, mi rendo conto che il mio giudizio non è il giudizio dell'intera umanità e ben duò darsi, come effettivamente è, che vi siano altre persone che a quegli stessi eventi danno valutazioni opposte alle mie. Valutazioni che non condivido, ma che rispetto. E soprattutto... valutazioni che ascolto e alle quali, pur restando della mia opinione, porto rispetto". "Prof. Moffa - afferma uno studente - desideriamo ringraziarla per aver resistito, giorno dopo giorno, agli attacchi, alle accuse e alle strumentalizzazioni che provenivano da ogni luogo, a Teramo come altrove. La ringraziamo per aver declinato l'invito-diffida (a soprassedere alla lezione) da parte del Rettore. E la ringraziamo per aver permesso che la lezione si potesse tenere anche al di fuori dell'Università. Il comportamento del Ministro, del Rettore e dei Presidi di Facoltà non lo commento. Si commentano da soli". Le idee di Faurisson sono illogiche, certamente non condivisibili e rappresentano un falso storico.

Ma sono le sue idee. Diffide, chiusura dell'università, mozioni comunali e provinciali, tutta questa censura incute profonda tristezza. Parli pure Faurisson, dica quello che pensa... magari vada qualcuno a dirgli che sta sbagliando, che negare una pagina così squallida e triste della nostra storia significa (perdonatemi il termine) sputare in faccia a tanti e tanti cadaveri. Ma impedire di parlare a qualcuno è sempre un voler limitare la democrazia. In parlamento abbiamo come rappresentante anche un ex terrorista, ho sentito tanti e tanti elogi per riabilitare alcuni brigatisti, volontà sinistre di concedere cittadinanze onorarie... lì mai nessuno si è sentito in dovere di censurare. Non esiste terrorismo o violenza o persecuzione di destra o di sinistra. Ogni qualvolta che facciamo del mancato rispetto dei diritti civili una questione politica, cadiamo nel demagogico e nella più becera dietrologia. Mi auguro che con Faurisson qualcuno voglia dibattere e gliele canti di santa ragione... certo, lui ricorderà i morti del comunismo (anche lì, tanti)...

Dinanzi ad una tomba non c'è colore politico, ma solo silenzio e rispetto. Su questa vicenda ognuno ha espresso il proprio parere più o meno di parte o schierato verso il proprio credo politico.Io direi che bisogna invece collocarlo solo dalla parte più reale e giusta cioè quella scolastica, poichè si parla di una lezione presso l'Università di Teramo e non di un convegno o di una manifestazione diversa.Per questo, bene ha fatto l'istituzione universitaria a negare le proprie strutture per tale iniziativa, anche se intraprese da un suo autorevole menbro.Infatti a prescindere dalle proprie ideologie,è opinione comune che le ipotesi del professore francese siano tesi molto bizzarre e particolari e quindi comunque degne di destare curiosità e attenzione per poter aprire un dibattito e non certamente per stravolgere la nostra STORIA universalmente riconosciuta e sancita.

19/05/2007





        
  



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